L’avere gestito il suo alto compito istituzionale con “grazia e dignità” ha procurato alla regina Elisabetta se non l’affetto sicuramente il rispetto di tutto il mondo. Anche da parte di chi con la monarchia non ha niente a che fare. Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, ha rinnovato quest’oggi espressioni di “ammirazione” per la sovrana, specie per la sua coraggiosa condotta a sostegno del popolo inglese durante la seconda guerra mondiale. E conserva, appesa alla parete del suo studio, una lettera di saluto e apprezzamento della Regina che, a riprova degli eccellenti rapporti tra i due personaggi, si firmava – ricorda con soddisfazione Napolitano – “Your friend”.
Ebbi modo di vedere Elisabetta II in occasione della sua prima vista a Roma. Ero studente universitario e assistetti al passaggio della giovane regina – diretta a rendere onore al monumento al Milite Ignoto – lungo via Manzoni, prossima alla sede di allora della ambasciata inglese. L’auto era scoperta, il braccio fermo, avvolto da un lungo guanto bianco e piegato ad angolo retto, salutava la folla muovendo elegantemente la mano facendo perno solo sul polso.
Ho rivisto quello stesso gesto contenuto nel saluto alla folla dal terrazzo di Buckingham Palace in occasione del giubileo di platino, che però lo scorrere dei decenni aveva reso un po’ meno sicuro.
*Coordinatore Centro Studi sociali “A. De Gasperi”