di Gianfranco Vanzini*
Ringrazio l’avv. Ronci, Presidente del Cda della Banca Popolare Valconca (BPV), per la sua cortese risposta alle mie osservazioni, espresse recentemente su “La Piazza on line”, in merito al Progetto di Fusione di BPV in BLU Banca.
Parto dall’ultima affermazione del Presidente:” Da ultimo la Banca continuerà ad operare sotto le insegne storiche della Banca Popolare Valconca. La fusione serve a questo scopo: garantire un futuro a Banca Valconca…”.
Sarebbe bello, ma purtroppo non è vero.
Vediamo infatti che cosa c’è scritto nel Progetto di Fusione a pag. 5 :” La fusione determinerà, alla data del perfezionamento della stessa, l’estinzione della Società Incorporanda”.
Dice ancora il Presidente: “Sull’utilizzo delle insegne BPV l’accordo quadro è chiaro sul punto e Blu Banca è impegnata alla loro conservazione sul territorio.” ( Che cosa prevede l’accordo quadro? Possiamo saperlo?)
Caro Presidente, non scherziamo sulle cose serie.
Il Progetto di Fusione parla di ESTINZIONE che ha un significato ben preciso: la Banca scompare, non esiste più. Esattamente come è successo alla Carim dopo la fusione in Credit Agricole, sono rimaste solo le insegne scolpite nei muri delle filiali perché costava distruggerle, ma quelle che contano sono quelle aggiunte dopo e legittimamente da Credit Agricole.
E allora non prendiamoci in giro, siamo tutti adulti e sappiamo leggere e scrivere, ragioniamo serenamente insieme e cerchiamo le soluzioni migliori e utili per i clienti, i dipendenti e gli oltre 4000 soci di BPV, ma con una premessa indispensabile diciamo LA VERITA’ e non nascondiamoci dietro discorsi vaghi e fumosi.
Veniamo ai numeri, io ho citato gli unici numeri presenti nel Progetto di Fusione, che sono quelli che contano e che determineranno le quote di proprietà della nuova Blu Banca.
Ai vecchi soci BLU Banca spetterà il 93% (Novantatre per cento) ai nuovi soci (ex BPV) il 7% (Sette per cento), in pratica non conteranno niente.
Secondo me sono valori sproporzionati.
Il Presidente nella sua risposta parla di Capitali economici, d’accordo, ma che cosa sono esattamente e concretamente?
Non sono Capitale sociale, e non sono Patrimonio, sono dati ricavati da che cosa? In base a quali calcoli e considerazioni? E’ lecito e possibile conoscere questi dati?
Mi aspettavo una risposta da parte del Cda, ma mi aspettavo dei numeri, non dei discorsi vaghi e per giunta in contrasto con quello che è scritto nel Progetto di Fusione.
Gli unici numeri forniti nella citata risposta, pur dicendo che non sono fondamentali, sono quelli del Patrimonio, però anche questi dicono che Bpv apporterebbe al Patrimonio comune 59 milioni contro i 214 di Blu Banca, rispettivamente 21,61% e 78,39%. A fine fusione però ai soci BPV resterebbe sempre quel 7% di cui sopra.
Con il gruppo di esperti e accademici con i quali opportunamente collaborate non è possibile studiare altre ipotesi che non siano la MORTE della BPV e la “dissoluzione” dei risparmi di molti soci?
Io spero di si. Proviamoci, io e molti soci siamo disponibili a collaborare.
Buon lavoro e cordiali saluti.
P.S. Solo come ipotesi scolastica visto che in questa operazione nessuno tira fuori un euro, ma si emettono solo pezzi di carta (azioni) potremmo anche proporre il contrario.
Come BPV emettiamo un congruo numero di azioni, facciamo un po’ di conti per vedere quante ne dovremmo assegnare ai soci BLU banca (poche) e incorporiamo BLU Banca nella BPV.
Il capitale sociale complessivo sarebbe sempre lo stesso, cambierebbero solo i titolari.
E’ una ipotesi assurda, ma ha una sua logica, che spero possa aiutare qualcuno riflettere.
*Già presidente della Banca Popolare Valconca