Addio ad Alvaro Boscarini, da mezzadro a principe dei tubi. Se n’è andato lo scorso 30 gennaio dopo una breve malattia. Lascia quattro figli (due dalla prima moglie e due dalla seconda). Sempre elegantissimo (il nero il colore del cuore), era una persona ben fatta. Un giorno scoprono un suo dipendente che gli sottrae il carburante. Lo chiama. Un rimprovero, gli decurta il salario e resta in azienda a continuare la mansione. Nato a Belforte nel 1953, dal nulla ha creato la multinazionale dei tubi in polietiline con sede a Lunano: con un fatturato che viaggia attorno ai 300 milioni di euro. Ha aziende produttive, oltre che a Lunano, Belforte, Sestino, in Romania, Francia, Spagna Sud Africa. Gli avevano fatto ponti d’oro per scendere nei dintorni di Pesaro, ma legatissimo al territorio non ha mai abbandonato il Montefeltro. Anzi, ne è stato la sua forza. Figlio di mezzadri (si compra la casa dove il babbo coltivava la terra), diventa postino. La madre gioisce. Alvaro si annoia; si licenzia e va a lavorare come rappresentante per un’azienda di tubi. Nel 1979, a 26 anni, fonda con i Brugnettini la Centraltubi. I primi anni saranno durissimi. Poi un successo travolgente. Fino a farla diventare la seconda in Europa. Non gli piacevano le acque ferme; dopo un insuccesso girava pagina e non ci pensava più. Aveva una passione per il gufo: simbolo del suo principato illuminato. Caro Alvaro, che la terra, ti sia lieve.