Addio a Domenico Bianchi, sindaco dal 2004 al 2014. Se n’è andato improvvisamente il 24 agosto. Aveva 74 anni. Sabato 20 agosto insieme ad un manipolo di amici marignanesi aveva fatto un giro in bicicletta fino al lago di Faetano in Valmarano (San Marino). Il ritorno a casa. Nello stesso giorno viene colpito da un malore; il ricovero in ospedale.
Siamo nel 2004. Domenico Bianchi, candidato a sindaco per il centrosinistra, rappresentava quanto possa valere il caso, il destino, la fortuna, nella politica e non solo.
Era fuori dalla politica, Bianchi. Dei Ds non aveva neppure la tessera e qualcuno glielo aveva anche rimproverato. Rappresentava un uomo culturalmente di area; senza però ben collocarsi: più vicino ai Ds o a Rifondazione comunista?
Ad un certo punto il suo nome inizia a circolare negli ambienti della politica, delle associazioni della cittadina. Con i mesi le fila si sono ingrossate. Il testa a testa con l’altro possibile candidato. Infine, esce il suo nome. L’uomo negli anni si era costruito un ottimo curriculum di rapporti sociali. Aveva lavorato nel sindacato; nel suo ufficio erano passati quasi tutti i marignanesi; aveva fatto parte della società di calcio (era anche apprezzato allenatore della classe ’93). Da giovane aveva giocato, a calcio. Soprattutto, negli anni si era costruito un’edificio di persona seria, perbene, capace. Raccolse la difficile eredità del sindaco Sergio Funelli, che nei suoi due mandati rivoltato come un calzino la città.
La prima volta, Bianchi diventa sindaco con il 60,8 per cento del consenso, ridando slancio al centrosinistra (Ds, Margherita e repubblicani), che nel ’99 era uscito appannato.
Allora alla domanda, quali strade deve seguire la sua amministrazione? rispose: “Vorrei partire dalle mie tre ‘P’: persone, programma e partecipazione. Partecipazione non è andare a raccontare ai cittadini le cose da fare. Ma saranno loro, i cittadini, ad indicarci che cosa fare. Ad esempio durante la campagna elettorale è venuto fuori con forza il problema della casa, lacunoso nel nostro programma elettorale. Abbiamo in mente un piano triennale che possa dare una risposta ai marignanesi; finora tanti, causa i costi inaccessibili, sono stati costretti ad andare ad abitare in altri comuni. Un altro punto forte sarà la costruzione della circonvallazione per Tavullia ed allacciare la zona industriale alla circonvallazione di Cattolica”.
.Bianchi diceva con orgoglio di essere un comunista del Pci. Nel suo risultato c’era anche il lavoro della giunta che lo aveva preceduto, che aveva ridato vita al borgo di San Giovanni, sia per il recupero urbanistico, sia per le manifestazioni che era riuscita a mettere in piedi.
Nel 2009, per il secondo mandato, Domenico Bianchi incassa la fiducia dei cittadini in deciso calo rispetto al 2004, prese il 48 per cento.
I due mandati ebbero al centro il cosiddetto Compartone. Disse: “Non ci fosse, sarebbe meglio”.
Che la terra gli sia lieve.