Il campione di calcio ed affermato allenatore, Sinisa Mihajlovic, ha affrontato tutto con grande determinazione; se n’è andato il 16 dicembre dopo una lunga malattia. Di lui come giocatore ricordiamo quelle magnifiche punizioni che stravolgevano le difese e i portieri avversari vestendo varie maglie. Quella a cui era più legata era la Lazio, la città di Roma dove purtroppo ha smesso di lottare. Lo sapeva anche lui di aver incontrato una malattia gravissima ma fino all’ultimo l’ha affrontata con dignità e grinta. Fino a tre mesi fa ha allenato, ma non era più lui, fiaccato nello spirito e nel corpo seppure la sua magnifica famiglia lo sostenesse. Dapprima curato a Bologna in un centro d’eccellenza, ha fatto fino a 13 chemioterapie in 8 giorni per tornare ad allenare prima. Poi il trapianto di midollo ed infine la recidiva di marzo che l’ha stroncato. Ci mancheranno la sua grande spontaneità, la sua grande durezza, che era anche grande bontà. Ci mancherà soprattutto l’uomo Sinisa.