Gentile e cara Senatrice,
Le esprimo tutta la mia solidale ed affettuosa vicinanza in questa giornata che richiama a
tutti noi il dovere di far vivere quei valori tanto brutalmente calpestati insieme ai corpi di
coloro che ne erano portatori quali semplici cittadini probi ed operosi, rispettosi della
comunità. Quindi non necessariamente partecipi di atti eroici di Resistenza, ma normali
persone, innocue, amanti del buon vivere. Il che
rende ancor più atroce la ferocia assassina consumata ai loro danni con tanta orribile e
spietata pianificazione.
Atrocità che non vanno dimenticate come le odierne manifestazioni “per la Memoria”
sembrano dimostrare. Ma LEI non è ottimista sul perdurare di questa sensibilità. E la Sua
riflessione non va né sottovalutata, né ridimensionata, come qualcuno invece si è affrettato
a fare. Mi è già capitato di osservare che la reattività ad una infamia, l’adorante
coinvolgimento verso persone od eventi straordinari
perdurano, più o meno, per la generazione che ne è stata protagonista, per poi man mano
scemare consunti da un simbolico acido corrosivo che ne offusca e poi annulla la
memoria. Non so se per meschina ingratitudine o per condizione …genetica. Per cui,
molto banalmente, se i figli facessero tesoro delle esperienze dei padri
raggiungeremmo mete straordinarie. Però è da ritenere che quando il delitto è di tale
indicibile efferatezza ogni mezzo di ricordo ed ammonimento dovrebbe essere approntato
per la salvaguardia della umanità. Uno di questi può essere anche la musica perchè le sue
composizioni vivono nel tempo, scaldano i cuori risvegliandone la sensibilità. Sono lieto
che un contributo in questa direzione sia giunto dal musicista pesarese Riz Ortolani che
compose la “Sinfonia per la memoria”. Sono stato molto vicino ed Amico del Maestro, e
fui molto onorato quando mi chiese consiglio per il titolo della sua sinfonia volta a
stigmatizzare gli orrori del fascismo, dell’olocausto per poi concludere con la
“Liberazione” quale porta aperta alla speranza di un mondo migliore e…memore!
L’intera sinfonia venne eseguita a Pesaro dalla Radio Symphonic Orchestra di Bratislava.
Feci affiggere il manifesto del concerto nel corridoio della direzione del Conservatorio
Rossini. Piccolo contributo alla “Memoria”.
Il terzo movimento della sinfonia, “L’Olocausto”, è stato suonato proprio il 27 gennaio a
Pesaro dalla Orchestra Sinfonica Rossini molto applaudita dai giovani intervenuti in gran
numero.
Con ammirati saluti.
Suo
*Presidente Emerito del Conservatorio Statale Rossini