“…Ora Israele proprio ora, nei giorni più drammatici della sua storia, dovrebbe avere il coraggio e l’astuzia dell’utopia di uscire da questo meccanismo infernale e mortifero, di rompere ogni
paradigma che ha ispirato la sua condotta in questi anni, miope o volutamente cieca sulla questione palestinese e liberarsi da sola, apparentemente in un’insensata solitudine, dalla trappola di Hamas, dall’ottica dell’amico/nemico, dell’occhio per occhio, che è stata per tutti una scelta schizoparanoide, perdente e portatrice solo di lutti, e osare una condotta depressiva, chiamando a raccolta e utilizzando tutta la sua intelligenza, tutto l’immenso patrimonio della sua cultura, della sua storia millenaria e l’immensa forza delle sue depressioni e delle sue disgrazie, facendo e proponendo qualcosa di umano, d’inaspettato, di solenne, clamoroso, inimmaginabile, utopicamente messianico, che spiazzi e sconfigga o divida, qui e ora, Hamas con la forza di un gesto paradossale, in apparenza fuori tempo e fuori luogo, come quello di far scendere su Gaza, anziché bombe, migliaia di grandi paracaduti, vistosamente colorati, perché nessuno li possa ignorare, con appese casse di cibo, acqua , medicinali, e poi di dichiarare di essere pronta a curare nei suoi ospedale i feriti palestinesi, a salvare la vita dei semplici militanti di Hamas che rinuncino alla guerra, punendo per i loro crimini solo i suoi capi, rilanciando il progetto di due stati e avanzando una saggia proposta di pacificazione tra tutti i palestinesi e gli israeliani di buona volontà, definitivamente stanchi di conflitti e di guerre. Coglievo, mentre lanciavo appassionatamente questa proposta a mio fratello e a un nipote, che mi è particolarmente caro e che ha un importante incarico pubblico, tutta la sua irrealtà e impraticabilità e insieme tutta la sua radicale spiazzante realistica ragionevolezza. Essi mi risposero col silenzio e l’infelicità. Ma, come dice un antico pensiero ebraico, forse è proprio quando la catastrofe è vicina che potrebbe apparire il messia.
Emilio Jona