Diffondere la cultura della prevenzione per chi circola sulle strade, in particolare su un mezzo a motore a due ruote. E’ uno degli obiettivi primari che si pone l’Associazione Motociclisti Incolumi Onlus (AMI), nata dalle esperienze di vari professionisti (piloti, medici, ingegneri e legali) con il preciso intento di studiare, secondo un metodo scientifico, gli incidenti stradali e il danno alla salute da essi provocato, per proporre rimedi appropriati, per certi aspetti una vera e propria “terapia” che parta però appunto dalla prevenzione. Proprio con tali finalità di formazione ed educazione stradale si è svolta sabato 16 settembre al Teatro Astra di Misano Adriatico l’iniziativa dal titolo “La sicurezza sulle strade e delle strade”, rivolta agli oltre centocinquanta studenti in età di patentino dell’Istituto Comprensivo Statale della cittadina romagnola, che come noto ha un feeling particolare con i motori.
L’incontro, presentato e moderato dalla giornalista Giovanna Guiso, alla presenza del sindaco Fabrizio Piccioni, dell’assessore alla Polizia Locale e Viabilità Filippo Valentini, dell’assessore alla Cultura Manuela Tonini, della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale Misano Adriatico Stefania Menichella e della docente e referente settore Agio e Disagio dello stesso istituto Licia Pari, ha visto gli interventi di professionisti del settore e addetti ai lavori per fornire ai giovani una serie di utili strumenti e consigli per affrontare nella maniera più consapevole possibile la strada e i suoi pericoli, insegnando loro a proteggersi ad esempio indossando il casco integrale e il paraschiena, per limitare i danni di una possibile caduta.
Tra i relatori, in particolare, Marco Guidarini, presidente dell’Associazione Motociclisti Incolumi aps, che ha affrontato il tema ‘Cause di incidente e cause di lesioni: comportamenti e infrastrutture a rischio’. “Nel nostro Paese purtroppo si pensa di affrontare un problema doloroso con i ‘basta’ e i ‘mai più’, ma in questo modo tutti i pazienti che ho visto in anni di servizio al Pronto Soccorso sarebbero deceduti – sottolinea il medico traumatologo, dipendente dell’Ausl Romagna – Le strade italiane sono assai pericolose, anche perché improntate a criteri di sicurezza ormai datati, vecchi di una settantina d’anni. Un esempio lampante è quello dell’assenza delle vie di fuga, dove spesso e volentieri vengono collocati muretti, guard-rail, pali e segnali di pericolo generico che possono avere effetti devastanti in caso di caduta di un motociclista. Per questo agli studenti ho illustrato le cause di incidenti attribuibili all’errore umano, ai comportamenti di guida sbagliati, ma pure all’errata progettazione e alla scarsa manutenzione delle strade. Uno dei concetti che più mi sta a cuore è l’importanza di avere quella che chiamo la ‘riserva di sicurezza’ sulla strada e nella vita quotidiana. E’ il paracadute di emergenza per un paracadutista, l’airbag e la cintura per chi viaggia in auto, è l’uscita di sicurezza nei cinema e nelle discoteche affollate, il casco e il paraschiena per il motociclista. E’ un concetto basilare e universale e va insegnato ai più giovani affinché lo applichino nella vita. In particolare, il paraschiena è uno strumento ‘magico’ che centuplica il proprio valore di acquisto nel momento in cui si cade dal veicolo perché protegge la colonna vertebrale, il punto più delicato del corpo umano. Lo posso dire con cognizione di causa io che a 15 anni correvo in motocross e l’ho sempre voluto perché avevo paura di farmi male, poi due anni fa sono passato all’airbag. E non posso dimenticare anche i caschi che mi hanno salvato la vita. Ho visto massima attenzione in sala durante tutto l’incontro, senza battere ciglio per oltre tre ore. Del resto, quando questi insegnamenti vengono dati con passione e in maniera anche simpatica i ragazzi recepiscono come spugne. Devo dire che vedere l’entusiasmo loro e dei professori è stata una bella soddisfazione per noi organizzatori”.
Stimolanti anche gli argomenti trattati dagli altri relatori. Valerio Boeri (responsabile commerciale di Airoh Italia) si è soffermato sul corretto utilizzo del casco e l’importanza di preferire quello integrale per proteggere anche il volto e il sorriso, mentre il responsabile comunicazione di Alpinestars Gordon Casteller ha parlato di come proteggersi quando si è in sella a un veicolo a due ruote e mostrato il funzionamento dell’airbag per motociclisti soffermandosi sulla dinamica dell’incidente sul circuito di Barcellona che ha coinvolto il campione del mondo “Pecco” Bagnaia e di come l’airbag gli abbia salvato la vita (la tuta del pilota Ducati e i dati illustrati sono stati eloquenti). Carlo Linetti, ingegnere e vice presidente Cobo Group e board member Gruppo Rotariano nazionale Opinione Cultura Sicurezza Stradale, ha presentato la tecnologia da applicare alla moto per aumentare la sicurezza di guida, disponibile anche per scooter e ciclomotori, quindi l’avvocato e vice presidente del Moto Club Misano Adriatico Diego Pensalfini (collaboratore parlamentare al Senato della Repubblica) ha spiegato la normativa vigente e le prospettive di riforma del Codice della strada sulle due ruote, mentre il presidente del Moto Club Misano Adriatico, Duilio Damiani, ha parlato dell’attività di formazione e sostegno ai giovani piloti citando alcuni assi del motociclismo nazionale aiutati nella loro carriera agonistica. Gli istruttori della scuola di pilotaggio AMI Riding School Lorenzo Mendogni e Fabio Luminoso hanno spiegato come guidare consapevolmente il veicolo a due ruote motorizzate, come pure la differenza di posizione di guida e di frenata tra un monopattino, una bici elettrica, uno scooter e una moto.
Inoltre Emiliano Ercolani, 18enne laureatosi campione europeo nella Yamaha R3 Blu Cru European Cup, campionato monomarca giovanile del Mondiale Superbike e nella prossima stagione pilota ufficiale Yamaha al campionato World SP 300, ha raccontato la propria esperienza in pista e sulla strada, raccomandandosi di evitare i comportamenti a rischio come le impennate e invitando gli studenti a rispettare le regole del Codice della strada.
Al termine dell’incontro l’Associazione Motociclisti Incolumi ha donato a ogni studente il paraschiena Alpinestars, uno strumento salvavita fondamentale in caso di caduta dal veicolo e durante la pratica di sport come la mountain bike, il ciclismo, lo sci e l’equitazione. Un regalo reso possibile grazie al contributo di Alpinestars, dimostratasi sensibile a quest’azione di prevenzione.
L’auspicio è che si tratti di un primo passo di un percorso da compiere nelle scuole del territorio proprio per proseguire l’opera di formazione. “I docenti hanno dimostrato interesse e personalmente mi sono reso disponibile – conferma Guidarini – per cui mi auguro che altri incontri del genere possano essere sviluppati già in questo anno scolastico. L’obiettivo è quello di trasmettere la cultura della prevenzione, avvicinare i ragazzi a chi ha più esperienza di loro su questa tematica, per far capire loro che è possibile studiare e al tempo stesso divertirsi ma con la testa sulle spalle, consapevoli dei pericoli insiti in certi comportamenti. Anche quando si tratta di educazione stradale e di andare sulla moto la presunzione è un atteggiamento dai risvolti negativi”.
L’impegno dell’Associazione Motociclisti Incolumi prosegue in modo fattivo non solo nell’ambito della formazione dei più giovani. “Siamo in contatto con le autorità sammarinesi per arrivare a sostituire un tratto di guard-rail non protetto in una curva sulla Superstrada, quindi assai pericoloso per chi va in moto. Grazie ai fondi raccolti con l’8 x mille destinati alla nostra APS mettiamo a disposizione ottomila euro per questo intervento affiancandoci allo Stato di San Marino. Ci auguriamo che possa essere realizzato al più presto. Così come, sinceramente, spero in un riscontro fattivo da parte dell’Intergruppo Parlamentare per la Mobilità Motociclistica – l’auspicio di Marco Guidarini – dopo aver presentato in febbraio al Senato il progetto per prevenire gli incidenti in moto e le loro drammatiche conseguenze”.