Si scopre che sono poche le scuole occupate per motivi “nobili”. Solo una scuola a Napoli occupata in difesa della Palestina. Altre per esempio per il diritto al ritardo di più di 10 minuti per chi abita fuori dal centro dove è situata la scuola. Sarebbe cioè discriminatorio sanzionare con una nota sul registro chi abita in periferia. Tutti i temi e i dibattiti sono interessanti, ma andrebbero discussi in sede di assemblea con il preside o la preside. L’occupazione ha sempre il sapore di una protesta più energica che però quasi mai raggiunge il suo scopo e fa perdere dei giorni al gruppo che invece vuole seguire le lezioni.