Claudio Babuscio è un riccionese e dedica se stesso alla ricerca di storie che hanno il sapore della genuinità della terra di Romagna, attualmente vive a Francoforte ed ha un vissuto a Cartagena de Indias.
Da instancabile ricercatore di esistenze degli ingegneri militari di Gatteo, lo scrittore ha presentato, durante le serate dedicate agli incontri con l’autore, organizzate dal ”Comitato Cittadino di Portoverde”, presieduto da Gabriella Corno, in collaborazione con l’ ”Associazione sportiva Dilettantistica per la Difesa del Mare”, presidente Carla Aghito, la sua ultima opera ”Antonelli di Gatteo”.
Storico, didattico, il Babuscio ha investigato ed è così che ”La Dinastia degli Ingegneri Militari Antonelli di Gatteo”, balza agli onori della cronaca, per la storia inedita, legata all’impero spagnolo in America, Europa e in Italia dal sec.1500 fino al 1800.
”Giovanni Battista Antonelli, Battista Antonelli, Cristoforo Roda Antonelli, Gian Battista Antonelli (Il figlio di Battista Antonelli) I Garavelli Antonelli, si descrivono tre generazioni di ingegneri che affondano le loro radici familiari in Gatteo, dove furono per quasi un secolo al servizio di quattro Re spagnoli tra il XVI e XVII secolo, protagonisti di eccezionali imprese nello scacchiere mediterraneo e in America. Dopo la scoperta di Cristoforo Colombo di nuove terre nell’America la Spagna ingrandì il suo impero. Realizzarono diverse opere in Brasile, Messico, Repubblica Domenicana, Venezuela, Porto Rico, Colombia, Panama, Cuba, Florida, Spagna, Nord Africa”, dice lo stesso autore Claudio Babuscio.
Si tratta di una vera chicca per la storia dell’architettura, ingegneria militare e idraulica, un vero capitale unico al mondo ancora sconosciuto in Italia.
Un progetto importante vedrà impegnato lo storico nell’organizzazione mostre a livello accademico sugli Antonelli con lo scopo di fare conoscere la loro storia alle varie facoltà di architettura, restauro, ingegneria civile, oltre che a musei e istituti culturali. Non si deve dimenticare che nonostante le attività lavorative della famiglia Antonelli non siano conosciute, il patrimonio mondiale dell’Unesco li ha onorati di ben sette monumenti.
”Giovani studenti sono il nostro futuro, dopodiché è importante che vengano a conoscere la Dinastia Antonelliana perché deve fare parte della storia dell’architettura, un patrimonio culturale italiano unico. Viviamo in una epoca di globalizzazione ed e’ importante di far conoscere il grande operato italiano in Europa e oltre continente, tutto ciò porta a nuovi studi, ricerche e progetti”, chiude Claudio Babuscio.