Il mondo della narrativa è stato accolto, durante questa calda estate, nello spettacolare salotto all’aperto della frazione Portoverde, che grazie al Comitato cittadino, presieduto da Gabriella Corno, in collaborazione con l’Associazione Sportiva Dilettantistica ”Per la difesa del mare”, hanno fatto conoscere al grande pubblico delle vere chicche letterarie.
La stagione della cultura è stata inaugurata dall’autrice locale Doriana Ravaldini con il suo ”Ho scoperto la dignità”, vincitore del ”Premio Letterario Internazionale Montefiore”, libro autobiografico.
– ”…Ora che sono libera di esprimermi, che non temo più alcuna tua reazione e la paura non ha più il sopravvento, scrivo a nome di tutte quelle donne che ancora non sono riuscite a mettere le ali e volare su sentieri felici…”
Con questa sofferta dichiarazione l’ autrice si mette a nudo e racconta la sua triste storia di donna abusata, maltrattata da un uomo a cui è stata legata per trent’anni. Edito da Pegasus Edition il racconto, ispirato dalla sofferenza di Doriana.
Al calare del sole Doriana Ravaldini, nata a Riccione, madre di quattro figli, si racconta…
Perchè si sta un tempo infinitamente lungo, nel suo caso trent’anni, con un carnefice?
”Si spera sempre di poterlo cambiare per l’amore. – Dice Doriana – E’ un rapporto malato perchè anche la ”vittima” soffre di una mancanza e io mi ricordo che quando sono riuscita a separarmi mi guardavo attorno e per certi versi mi mancava, ma ovviamente ero felice di non subire più la sua violenza, fisica e psicologica. Quando mi sono sposata ero molto giovane, avevo 18 anni e non avevo colto certi suoi atteggiamenti, anche se, ora, col senno di poi, mi dico che dovevo capirle certe cose, come ad esempio il fatto che non mi abbia mai chiamato per nome. Mi chiamava con un fischio o altro, ma mai per nome.”
”Ho scoperto la dignità” doveva essere una testimonianza, un diario di viaggio, quasi a scopo terapeutico, un manoscritto molto personale, invece è stato dato alla stampa per incoraggiare tutte quelle donne che accettano la sottomissione, oppresse da se stesse in primo luogo pechè non riescono a volersi bene e schiacciate da una società che vuole la donna compiacente nei confronti dell’uomo.
Il linguaggio è semplice, un libro scorrevole, che però mette in evidenza quanto ancora c’è da lavorare sull’argomento.
Ospiti d’eccezione i B.A.C.A., Bikers Against Child Abuse, una realtà presente sul nostro territorio, ancora poco conosciuti, ma che con la loro disponibilità, preparazione e delicatezza offrono un aiuto essenziale ai bambini vittime di situazioni familiari violente, sia viste che vissute sulla loro pelle. Arrivano in moto e nei loro gilè si trovano già tutte le informazioni utili per capire intervento ed intento. Non si sostituiscono assolutamente alle istituzioni, ma si svolge tutto in un clima di collaborazione protezione ai bambini, all’occorrenza, 24 ore al giorno. Ciò perchè, a volte, nonostante le misure restrittive, è fisicamente impossibile sorvegliare continuamente questi bambini e gli abusatori sono perfettamente consapevoli di ciò, per cui continuano a trovare modi per arrivare alle vittime. E’ dimostrato che i B.A.C.A. Children riescono ad incrementare l’autostima, diminuire i comportamenti regressivi, aumentare il senso di sicurezza anche durante la testimonianza, migliorare la comunicazione, ridurre i sensi di colpa, decrementare comportamenti negativi e, tanto altro ancora. Le paure si sostituiscono alla fiducia e la guarigione risulta più veloce. L’intervento di questi motociclisti atipici avviene con l’assegnazione di due membri al bambino, come contatti primari. Alcuni di questi servizi possono includere presenza fisica a casa, visite al bambino a scuola, esigenze terapeutiche ecc., B.A.C.A. è disponibile ad accompagnare il bambino in tribunale ed agli ascolti protetti.
Questa la loro dichiarazione di missione: ”Motociclisti contro l’abuso sui bambini, esiste con l’intento di creare un ambiente più sicuro per i bambini vittime di abuso. Esistiamo come associazione di Bikers per dare forza ai bambini affinchè non abbiano paura del mondo in cui vivono. Siamo pronti a prestare supporto ai nostri amici feriti coinvolgendoli in un’organizzazione unita e riconosciuta. Lavoriamo insieme a funzionari statali e locali che sono già attivi nella protezione dei bambini. Desideriamo mandare un chiaro messaggio…dichiarando che questi bambini fanno parte della nostra organizzazione e che siamo preparati a fornire loro il nostro supporto fisico ed emotivo tramite l’affiliazione e con la nostra presenza fisica. Siamo pronti a proteggere questi bambini da ulteriori abusi. Non giustifichiamo in alcun modo l’uso della violenza o della forza fisica, tuttavia, se sorgessero circostanze ove noi fossimo l’unico ostacolo a frapporsi tra il bambino ed un ulteriore abuso, siamo pronti ad essere quell’ostacolo”, Helpline 3205511113, secretary@ml-ita.bacaworld.org, Italy.BACAworld.org.