Presentazione del libro di Marco Termenana: “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli” venerdì 17 febbraio 2023, alle ore 20.45 alla biblioteca “Giuseppe Tasini”.
Introduce il giornalista Marco Valeriani e modera la professoressa Nunzia Pasturi docente delle Scuole Medie di Sant’Andrea in Casale.
Oltre che la presentazione di un libro, l’incontro vuole essere un momento di riflessione tra l’autore e tutti quegli adulti che, in vari ruoli (genitori, nonni, dirigenti scolastici, docenti, psicologi, educatori in senso lato ed amministratori pubblici) mettono al centro l’educazione delle giovani generazioni, alla luce della dolorosa testimonianza narrata, e un bell’esempio di resilienza con cui confrontarsi, per chi non è nulla di tutto questo.
Chi è Marco Termenana?
Con lo pseudonimo di El Grinta, sullo stesso argomento, ha già pubblicato “Giuseppe”. I romanzi sono ispirati al suicidio di Giuseppe, il figlio ventunenne (il primo di tre), quando in una notte di marzo 2014 apre la finestra della sua camera, all’ottavo piano di un palazzo a Milano, e si lancia nel vuoto.
Senza mai cadere nella retorica, la storia racconta il (mal) vivere di chi si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo: la storia di Giuseppe è, infatti, anche la storia di Noemi, alter ego femminile, che assume contorni definiti nella vita dei genitori solo nel momento in cui si toglie la vita.
Tragedia non solo di mancata transessualità ma altresì di mortale isolamento, al secolo hikikomori, malattia consistente nella scelta di rifuggire totalmente dalla vita sociale e familiare.
“Mio figlio” sta ricevendo un forte plauso dalla critica letteraria di tutta Italia e dal giugno 2021, epoca della sua uscita, è arrivato a trentatré riconoscimenti. Perché ospitare un salernitano naturalizzato milanese nel riminese?
“Il nostro obiettivo – dice la sindaca, Mirna Cecchini – è coinvolgere e aggregare la cittadinanza e quanti operano nella scuola e nel mondo della cultura attraverso una testimonianza il cui valore è prima di tutto rapporto, seppur doloroso, con la realtà che ci circonda. Una dimensione, quella popolata dalle nuove generazioni, alla quale spesso e volentieri non viene data la giusta sostanza e la necessaria attenzione. Come amministratori abbiamo il compito e il dovere di accendere le luci del confronto; favorire la lettura del cambiamento nei paradigmi e togliere il velo ai tanti quesiti che affollano l’universo giovanile. Ascoltare e comprendere rappresentano alcuni dei principi basilari e ispiratori di ogni società non avulsa dai propri percorsi di crescita”.
“Ospitare Termenana è una scelta non casuale – aggiunge l’assessora alla Cultura, Stefania Tordi – assunta con forte determinazione e la consapevolezza del voler contribuire a rompere il muro dell’indifferenza dettata dalla non conoscenza”.
“Non sono un crociato. Ho scritto solo per commemorare Giuseppe, ma se la storia gira per l’Italia e, per un verso, aiuta i ragazzi a capire che bisogna sempre aprirsi sono contento – afferma l’autore -. Credo poi che noi genitori, per un altro verso, non dobbiamo mai stancarci di ascoltare i nostri figli. Non è mai il momento sbagliato per parlare delle loro criticità, qualsiasi esse siano, anche quando e se ci beffeggiano. Se non ci sono più, poi, abbiamo il grande potere che a volte sottovalutiamo o non conosciamo affatto, di farli vivere ancora in spirito a fianco a noi, ricordandone la memoria, appunto come sto facendo”.
Bello constatare che l’instancabile forza di un papà nel commemorare il proprio figlio, di fatto, alla fine, trascina anche gli altri. E non solo i genitori perché – ripetiamo – è un bell’esempio di resilienza con cui confrontarsi anche per chi non ha figli e quindi bello, per chi può, essere partecipi al Teatro “Giustiniano Villa” la sera di venerdì 17.