Prima di separarsi, molte persone nel momento di crisi, vanno dallo psicologo il quale di norma esorta a non sacrificare la propria felicità ai figli come se la separazione fosse garanzia che dopo si sarà felici.
Come se fosse così chiaro e giusto che fra la felicità dei coniugi e quella dei figli debba prevalere quella dei coniugi, a scapito di quella dei figli.
Il matrimonio è difficile, è uno incontro/scontro tra ego diversi, c’è spesso la tentazione di andarsene. Anche la gravidanza è difficile, c’è lo scontro di un’altra entità con il tuo ego, devi ammaccare il tuo e fare spazio all’altro.
C’è un infinito numero di istanti in cui si dice: “Basta io questo non lo voglio”. Non è vero
che il divorzio esiste perché la gente litiga. La gente litiga perché c’è il divorzio.
Quando il divorzio non esisteva, uno/a prendeva il suo ego lo ammaccava un po’ per fare in modo che l’ego dell’altro ci stesse e si arrivava ad un maggior quantitativo di compromessi.
L’infedeltà non è un motivo sufficiente per distruggere un matrimonio, soprattutto dove ci sono dei figli. Uno dei due coniugi ha tradito il giuramento, l’altro coniuge ha la scelta fra sacrificare il suo ego e perdonare, oppure sacrificare l’ego e la felicità dei figli, spaccando tutto. Non sempre quest’ultima è la soluzione migliore, si può anche perdonare e recuperare una convivenza sana e serena. Difficile ma non impossibile.
(continua)