Riccione Piazzale Azzarita, una targa nel punto in cui è cominciata la carriera dei Nomadi.
Beppe Carletti è stato ai giardini di piazzale Azzarita dove l’amministrazione comunale di Riccione ha fatto posizionare una targa in marmo a testimonianza del luogo in cui nel 1963 ebbe inizio la carriera dei Nomadi. “Un omaggio doveroso – ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Simone Imola che ha fatto riposizionare la targa già messa in quel punto vent’anni fa, in occasione del compleanno per i 40 anni della band, e poi rimossa -. La storia di questa straordinaria band merita di essere testimoniata. Per Beppe Carletti e il compianto Augusto Daolio iniziò tutto qui a Riccione, precisamente al bar Frankfurt dove a 15 e 16 anni suonarono per un’estate intera avviando un successo strepitoso”. “Esattamente 20 anni fa il Comune mise questa targa davanti all’allora Frankfurt bar in ricordo dell’inizio della mia e della nostra storia. Tre mesi intensi (nel 1963 si suonava pomeriggio e sera) – ha detto Carletti posando accanto alla targa – che ci hanno segnato e che ci hanno fatto diventare i Nomadi. Noi oggi come ieri, la stessa identità”.
Riccione ricorda il gruppo con una mostra a Villa Mussolini.
“Non si vive di ricordi ha detto Beppe Carletti -. Ma ricordare i ricordi è meraviglioso”. E’ stata inaugurata nel tardo pomeriggio di oggi a Villa Mussolini, alla presenza di Beppe Carletti, la mostra “Augusto Daolio. Uno sguardo libero”. L’esposizione racconta Augusto, cantante e fondatore dei Nomadi insieme a Carletti, attraverso un’importante quantità di materiali, in buona parte inediti, messi a disposizione dalla compagna Rosanna Fantuzzi (presente e particolarmente emozionata al taglio del nastro) e dall’Associazione Augusto per la Vita, parte dei quali tratti dai diari di viaggio del grande interprete novellarese e mai esposti pubblicamente. Nella villa sul mare di Riccione, dove al taglio del nastro hanno presenziato gli assessori Alessandro Nicolardi e Marina Zoffoli in rappresentanza del Comune di Riccione, si trovano disegni, dipinti, schizzi, taccuini di viaggio, fotografie, manoscritti e video.
Da questi materiali emergono prepotentemente le tante personalità artistiche di Daolio che si intersecano l’una con l’altra. Sullo sfondo il racconto, il viaggio, il ritorno, l’orizzonte piatto della pianura e gli amici, sempre presenti. La mostra, a cura di Stefania Carretti, Lorenzo Immovilli ed Erika Profumieri dell’Associazione culturale Ics (Innovazione cultura società di Reggio Emilia) in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Riccione.
“Augusto Daolio. Uno sguardo libero”, un titolo che si riferisce alla capacità che il musicista emiliano esprimeva nell’avvicinarsi alle cose con atteggiamento aperto, riuscendo sempre a sentirsi parte di un mondo da condividere, abbandonandosi alla magia dell’esplorazione e del viaggio, immergendosi nella natura con sincero stupore. “Con questa mostra – ha detto Rosanna Fantuzzi, trattenendo a stento l’emozione – per la prima volta mostriamo oggetti della vita di Augusto che raccontano il suo grande amore corrisposto con il pubblico e i nostri viaggi: ogni volta quando tornava metteva assieme tutto il materiale che raccoglieva e formava diari che prendeva forma sempre più grande”.
Daolio, colpito da un tumore ai polmoni, morì il 7 ottobre 1992, all’età di soli 45 anni: riposa nel cimitero della sua Novellara.