Addio a Sandra Milo, musa di Fellini e presentatrice a Riccione. L’attrice se n’è andata a 90 anni nella sua abitazione.
Protagonista di una settantina di film ha avuto un forte legame col grande regista riminese Federico Fellini. “Finta oca” in un mondo di uomini, di Federico Fellini disse: “La sua voce era quella di uno gnomo dei boschi, malizioso, capriccioso, dominatore”.
Protagonista del film “l’Ombrellone” girato a Riccione. L’ombrellone è un film del 1965 diretto da Dino Risi e interpretato da Enrico Maria Salerno e Sandra Milo. Trama. Il quarantenne ingegnere Enrico Marletti, che odia il mare e la confusione, e dall’aria vagamente annoiata, lascia una Roma ormai vuota in piena estate per raggiungere sua moglie Giuliana, da tre settimane in vacanza a Riccione per passare con lei il ponte di Ferragosto.
Nel 1985, presenta a Riccione il Premio Ttvv.
La sindaca Daniela Angelini: “E’ stata un’artista straordinaria e popolare ed è stato un privilegio averla tante volte fra noi”
A Riccione aveva portato il sorriso, la simpatia, l’eleganza e il fascino di una donna e di una grande star che sapeva brillare di un carisma travolgente. Sandra Milo, scomparsa questa mattina a 90 anni, era stata diverse volte a Riccione fino al 2016 quando fu ospite di Cinè-Le Giornate estive di cinema. In quell’occasione raccontò con affetto del film “L’ombrellone” di Dino Risi del 1965 che, girato proprio in città, la vide protagonista in una commedia che celebrava l’immaginario collettivo della vacanza a Riccione.
“Ciao Sandrocchia – dice la sindaca di Riccione Daniela Angelini -. Sandra Milo portava nel cuore la nostra città. Protagonista del film ‘L’Ombrellone’ di Dino Risi girato proprio qui a Riccione, presentatrice del Ttvv, stella delle giornate di Cinè-Le Giornate estive di cinema. E’ stata un’artista straordinaria e popolare ed è stato un privilegio averla tante volte fra noi”.
In occasione del suo intervento a Ciné l’attrice italiana parlò della sua Riccione, così come venne immortalata in “L’ombrellone” con il lungomare, l’hotel Baltic, gli amori estivi, la spiaggia gremita di persone, le auto decapottabili, le ragazze in bikini e le pedalate in tandem: le immagini iconiche della vacanza estiva in Riviera. Accanto a Sandra Milo il cast vantava attori del calibro di Enrico Maria Salerno, Lelio Luttazzi, Elena Bianchi, Jean Sorel e Leopoldo Trieste.
Grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna, nel 2021 il film fu proiettato nella versione restaurata all’interno della rassegna cinematografica estiva “Il sole negli occhi” a cura del Comune di Riccione e di Riccione Teatro.
Il nome della Milo si legò inoltre alla città di Riccione in un’occasione speciale, quella del 1985 quando venne in città come ospite della serata di premiazione del Premio Riccione – Ater in occasione del quale si svolse anche la prima edizione del Premio Riccione Ttvv (come si chiamava all’epoca). Per la serata, che si svolse al Cinema Teatro Turismo, dove oggi c’è il Palazzo dei Congressi di Riccione, il comitato organizzatore voleva avere un certo numero di pubblico e si decise di chiamare un personaggio popolare che presentasse la premiazione. La decisione cadde su Sandra Milo. Accanto a lei sul palco salirono Renato Nicolini, l’allora assessore alla Cultura del Comune di Roma e ideatore dell’”estate romana”, e furono premiati Enzo Moscato, il grande drammaturgo, regista e attore napoletano, e lo scrittore, saggista, giornalista e drammaturgo Pier Vittorio Tondelli.
Scrive il Comune di Rimini: “Federico Fellini aveva ben chiaro come avrebbe dovuto essere Carla, l’amante di Guido, il protagonista di quello che sarebbe stato poi il suo capolavoro, 8½. La descrive all’amico e co-sceneggiatore Brunello Rondi. E la disegna in una serie di schizzi pubblicati sui quotidiani e sui rotocalchi nei giorni del casting. Fellini cerca l’interprete ideale, l’attrice che incarni una sensualità rubensiana, come la Sylvia di Anita Ekberg nella Dolce vita, ma più placida, più bambinesca, più giocosa. E la trova in Sandra Milo: una bellezza resa unica da un’ironia, una leggerezza, una finta svagatezza che dimostrerà sempre, in scena come nella vita. Scomparsa oggi all’età di 90 anni, non a caso Sandra Milo è ricordata in queste ore come una delle muse del Maestro, che per lei aveva coniato il soprannome “Sandrocchia”.
Dopo 8½, il regista richiamò l’attrice in Giulietta degli spiriti e le affida non uno ma tre ruoli, una celebrazione della bellezza della Milo: l’immagine di lei, in abiti da cavallerizza, che si dondola su un’altalena foderata di fiori rimarrà forse una delle più iconiche del cinema di Fellini.
Negli anni Sandra Milo venne spesso in riviera: tra le sue apparizioni, la partecipazione nel 2010 alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Fellini, madrina dell’edizione del premio che quell’anno fu assegnato a Paolo Sorrentino. In quei giorni partecipò anche alla presentazione in Cineteca di un documentario dedicato a Flaiano. Nel 1987 portò il “Bandiera Gialla” in tv con il famoso programma “Piccoli fans”, trasmissione pomeridiana per bambini. La sua ultima apparizione a Rimini lo scorso anno in occasione della sfilata di Alberta Ferretti davanti a Castel Sismondo, nel cuore outdoor del Museo Fellini”.