ACERBA INTIMITÀ
Caro peccatore,
una vipera
mi punge
allor che
ti cerco in sogno.
Desideravo tanto
sfiorare la tua grazia
per gratificare
il palpito
del mio seno.
Mio beneamato,
ora mi tormento
per questi morsi
che mi macchiano
il velo.