di Gianfranco Vanzini
Dopo i disordini che si sono manifestati nella sua Università la dottoressa Marina Brambilla
rettrice della Università Statale di Milano ha scritto alla sua comunità accademica una lettera
della quale mi sembra interessante riportarne alcuni passi.
“Durante gli incontri si sono manifestati episodi di aggressività e intolleranza, episodi che non
rappresentano l’identità della Statale e che non devono ripetersi. Questi avvenimenti mi offrono
l’occasione per riflettere insieme a voi su alcuni valori fondamentali che costituiscono il cuore
pulsante di una istituzione accademica come la nostra, la libertà di espressione, il rispetto
reciproco e l’importanza di un confronto civile ed etico.”
E continua: “Quello che è accaduto nel nostro Ateneo con manifestazioni verbali e fisiche
violente, non solo è inaccettabile sul piano etico, ma rappresenta una violazione dei valori
fondamentali della comunità Accademica. Dissentire è legittimo anzi necessario, ma non
significa impedire l’espressione altrui. Per questo l’ateneo dopo aver fatto piena luce su quanto
avvenuto sta procedendo ad una verifica delle responsabilità individuali che saranno segnate da
provvedimenti, previa approfondita analisi. IL nostro ambiente universitario deve essere
all’altezza dei valori che la Statale deve rappresentare. Se non siamo capaci di rispettare le
opinioni altrui e di dialogare con chi la pensa diversamente da noi, tradiamo la missione più alta:
coltivare lo spirito critico essere laboratorio di idee e di civiltà.”
Finalmente una rettrice che ha le idee chiare e il coraggio di esprimerle. L’Università é di tutti e
tutti devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Brava rettrice, speriamo che altri rettori
seguano il suo esempio.