Lele Montanari è stato consigliere comunale e presidente della farmacie a Riccione.
Nato sul porto-canale, è uno degli ultimi riccionesi ad avere il Codice fiscale legato a Riccione. Da sempre si interessa ai problemi della città.
“Quando la Notte rosa nasce una ventina di anni era una novità; voleva dare uno stimolo in più alla nostra costa. Tutte le categorie economiche di Riccione e dintorni erano positive. Era in grado di attivare il turismo. Solo che succede un guaio: ha anche attirato un pubblico di cui non avevamo bisogno. La nostra prospettiva erano le famiglie, giovani perbene… Dopo tanti anni, è diventata una guerra e con la guerra non ci guadagna nessuno. Si perde tutti. E’ una manifestazione, dal mio punto di vista arrivata al capolinea. Si è esaurita. Non può più dare niente; è diventata una manifestazione che toglie e non dà alla comunità. La fanno da padrone gruppuscoli che arrecano solo danni e disagi. Mi chiedo con tale deriva: chi ci guadagna? Chi sono i beneficiari?”.
Lele Montanari cambia argomento. E’ stato lui a sollevare gli imbrattamenti delle mura esterne del cimitero vecchio di Riccione. Dice: “Il bambino è nato. Nonostante che l’ospedale di Riccione non abbia la maternità, stavolta il bambino è nato. Direi che è stato un parto lungo; sollevai il problema quando era ancora sindaco Renata Tosi. Forse si poteva intervenire prima, ma come recita un detto meglio tardi che mai. Lunedì prossimo, 15 luglio, iniziano i lavori di pulitura. Si spera che gli autori di questa assoluta mancanza di rispetto desistano dalla loro noia. Abbiamo tutti l’obbligo morale di tenerlo come un giardino”.