– Filippo Magnani passa una caterva di tempo con i clienti: dalla mattina presto fino alla sera inoltrata. Organizza e vi partecipa uscite col cutter (fino alla baia di Vallugola, a Gradara (col trenino), all’Acquario di Cattolica. Si è inventato la Gran Fondo degli Squali per puro caso e, capito che lo sport può allungare la stagione, come la Ocean Man Cattolica, anche se questo evento è un franchising spagnolo. E’ stato tra i fondatori di Cattolica Bike Hotel e si è appena inventato il consorzio Riviera Sport 365 (il numero sta per fare turismo attraverso lo sport tutto l’anno), al quale partecipano sedici alberghi tra Cattolica, Misano e Gabicce Mare.
Insieme alla sorella Federica gestisce l’albergo e residence “Ancora”, una delle eccellenze alberghiere di Cattolica in grado di competere a livello assoluto. Entrambi laureati; Filippo in Economia e commercio (“La responsabilità civile dell’albergatore”, la tesi); in Lingue, Federica.
Racconta Filippo, due occhi saettanti: “Capisco di voler fare l’albergatore mentre mi sto per laureare. Di questo mestiere mi piace tutto: lo stare con i clienti, le novità, la tradizione, lo sbizzarrirsi nelle cose. Appartengo alla categoria delle persone che non ce la fa a stare buono, come si dice da noi”.
Fin da ragazzo, è stato uno sportivo, praticando una caterva di discipline. Ha giocato a calcio (per gioco ma non troppo ha marcato a uomo Roberto Baggio in una partita di allenamento in uscita da un infortunio) fino a 30 anni, fatto podismo (partecipato ad alcune maratone (Roma e Milano).
Ha scoperto la bicicletta per puro caso. Ricorda: “Ho dei clienti italiani appassionati di bici e mi dicono di andare insieme a loro per un giro. Mi innamoro. Sulla spinta di Riccione, mi dico che anche noi potremmo fare qualcosa. Così 15 anni fa nasce il consorzio Cattolica Bike Hotel”.
“Poi – continua Filippo, sposato, due figli – mi dico: ma non possiamo organizzare un evento legato alle due ruote? Contatto il Velo Club Cattolica ed il Ciclo Team Gabicce. Coinvolgiamo le amministrazioni comunali, 25 albergatori mettono sul piatto 500 euro a testa. Mi dicono che per organizzare una gran fondo ci vogliono tra i 25-30mila euro. Noi ne spendiamo 40mila. Avremmo fatto una patta con mille iscritti. Il primo anno, nel 2015, saranno 1.250. Quest’anno la Gran Fondo degli Squali ha contabilizzato più di 8mila presenze spalmate tra gli alberghi di Cattolica, Gabicce Mare, Misano e qualcosa anche a Riccione. Va rimarcato che il 50 per cento dei partecipanti torna durante l’estate. Da annotare che l’Emilia Romagna è seconda in Italia per presenze legate alla bicicletta; primo il Trentino”.
L’Ancora è un albergo attrezzato per ospitare gli appassionati delle biciclette. Ha una bici-room arredata di tutto punto per gli ospiti; inoltre ha un parco proprio di 25 biciclette (nuove ogni tre anni), caschi, scarpe e completini che affitta ai propri clienti ed anche a quelli di altri colleghi. Per rispondere alle esigenze, pensando al loro arrivo, sono state acquistate due bici fuori taglia: per un signore straniero altissimo ed una signora americana minuta.
Nella storia dell’Ancora ci si possono specchiare le migliaia di strutture della provincia di Rimini. Nasce nel 1958. Nella casa di famiglia di via Fiume dell’idraulico Agostino Magnani e Rosina (“Olga” per tutti) Pagnini si tirano su le prime 10 camere al piano terra. La signora Rosina è ai fornelli, mentre la socia, la Maria, vedova Fabbri, è alle camere. Nei primi anni ‘70, vengono alzati il terzo e quarto piano e danno una mano robusta i genitori di Filippo e Federica: Valter ed Elisabetta. Nel 1991, acquistano la pensione “Augustus” all’inizio di via Fiume. Nel 1997, viene trasformato in un elegante residence con 16 bilocali ed una piscina di 16 metri per 7 metri. E’ qui che si trova l’officina-gioiello-bunker.
Con la filosofia di crescita ed investimenti continui, i Magnani due anni fa hanno acquistato il “Dollaro”, sempre in via Fiume. Inoltre, le tre strutture sono dotate di un parcheggio di proprietà capace di accogliere una cinquantina di automobili.
Non meno importante dell’accoglienza e dei servizi, è la bontà della ristorazione. Una cucina della tradizione dove tutto viene fatto in casa. Hanno anche la pasticciera. Come servizio, sulla spinta del Covid, sono rimasti al buffet servito. Filippo: “Abbiamo bisogno di due persone in più, ma ne vale la pena. I nostri clienti sono entusiasti”.
“Filippo fa poca economia e molto commercio e spende sempre molto di più rispetto al previsto”, racconta un amico che lo conosce bene. Gli investimenti sulle strutture sono continue ed anche sull’intrattenimento. Un classico sono le sue feste a tema. La scorsa Pasqua e lo scorso giugno ha fatto vestire gli ospiti con abiti dell’800 in sinergia con la signora Franca Romani. In agosto, c‘è sempre un mega evento a caratterizzare il capodanno del turismo. Il prossimo: tutto fluo. Tutto fluorescente, nello stile dei Magnani.