Odoardo ‘Edo’ Conti, staffetta partigiana, imprenditore, segretario PCI Cattolica, segretario provinciale SPI CGIL Rimini, appassionato melomane e tanto altro, è momentaneamente ‘risalito in montagna’ domenica 13 aprile 2025. Un ritratto e un ricordo, anche attraverso le sue parole
di Silvia Marcolini e Gabriele Paci
“La notte che non ha mattino si avvicina”. Così scrive in uno dei suoi libri Edoardo ‘Edo’ Conti, Odoardo all’anagrafe. Quella notte è arrivata la mattina di domenica 13 aprile 2025. Edo ha chiuso i suoi occhi, sempre aperti sul mondo che ha vissuto nei suoi novantacinque anni. Continuerà a guardarlo da altrove.
Nato a Cattolica IL 28 novembre 1928, ragazzo vivace e intelligente, a quattordici anni appena compiuti viene reclutato come staffetta dal comandante partigiano Giuseppe Ricci, che ne apprezza subito la memoria ferrea (non lo avrebbe abbandonato mai, sino termine della sua vita) e la sua lealtà. Edo ascoltava Radio Londra (vietato dal 1940) e Radio Mosca, per riferirgli poi tutto. Sempre per Ricci e per i sacerdoti don Sisto e don Bacci divenne latore di numerose lettere e messaggi. Inoltre, poiché la sorella del suo amico Sandro Borghesi era fidanzata con un ufficiale tedesco che ne frequentava spesso la casa, Edo cominciò ad esservi più assiduo, d’accordo con Ricci, per riferire le importanti conversazioni che ascoltava mentre fingeva di giocare. Un gioco molto pericoloso per Edo, che poteva venire facilmente scoperto. Allo stesso modo frequentava la casa di un suo compagno di scuola, figlio del Podestà, dove poteva incidentalmente apprendere altre informazioni utili alla Resistenza.
Dopo la guerra, e finiti gli studi, lavora come cassiere nella macelleria del padre, svolgendo intanto la sua funzione di segretario personale e uomo di fiducia sempre di Giuseppe Ricci, divenuto nel frattempo primo Sindaco di Cattolica dopo la Liberazione, e quindi deputato alla Assemblea Costituente.
Iscritto al Partito Comunista Italiano dal 1945, diviene Segretario prima della sezione Gramsci e poi della Grieco di Cattolica. Sino al 1960, quando a Roma straccia la propria tessera del Partito davanti al Segretario nazionale Palmiro Togliatti, che minimizza un fatto di corruzione politica avvenuto a Cattolica e da lui denunciato. Togliatti antepone il successo ottenuto alle elezioni locali al fattaccio commesso da un iscritto. Edo no.
Dopo la sua espulsione dal PCI, è stato Presidente della Cooperativa dei macellai della Valconca per dieci anni. Dal 1971 al 1997, con il ritorno nel Partito, è stato nuovamente segretario della sezione Gramsci per altri dieci anni. Nel 1979 lo chiamano come funzionario alla Camera del Lavoro, accetta ma dimettendosi da segretario di Sezione per incompatibilità delle due cariche. L’esperienza in CGIL, durata per tutti gli anni ottanta e novanta, lo ha visto redattore del periodico dello SPI CGIL, sindacato dei pensionati, nonché responsabile dello SPI CGIL di Cattolica e del Territorio di Rimini.
Dai primi anni novanta è stato il referente del Comune di Cattolica, sindaco Gianfranco Micucci, per l’organizzazione di Eventi musicali, in particolar modo della Lirica.
La musica Lirica è stata infatti, insieme alla politica, la storia e la religiosità personale e collettiva, una delle grandi passioni di Edo Conti. Tutte ha coltivato con passione e impegno, analizzandole, in prima persona vivendole e condividendole. Nei fatti e nei suoi tanti scritti, moltiplicandone il significato.
Ha scritto
. Storia di una staffetta
La Piazza Editore
. L’altra faccia dell’Italia
nel racconto di Walter Audisio
Albatros
. Breve storia del melodramma
La Piazza Editore
tutti con Silvia Marcolini.
Diceva, e continua a dirci, Edo Conti: “Quando una persona se ne va, la parte di storia che ha vissuto, il racconto di sé e delle cose importanti a lui care, sono cose che devono essere raccontate, condivise, tramandate, perché l’esperienza di uno possa assumere un significato per molti”.
