– “Gabicce Mare deve ripartire con una sola squadra. Tutti insieme. Il suo potenziale è incredibile. E’ bellissima, esclusiva, ma abbiamo il dovere di valorizzarla. Mi piacerebbe contribuire a qualificare la nostra offerta turistica. Penso che ci voglia anche poco data la sua bellezza naturale. Va rimarcato che in Europa non ci sono stazioni balneari della nostra qualità al nostro prezzo”.
Lo racconta un giovane albergatore di 33 anni. Si chiama Marco Tecchi; è cattolichino ma è diventato gabiccese per lavoro e residenza. Gestisce tre strutture alberghiere: una di proprietà (“Cavalluccio Marino”) e due in affitto (“Italia” e “Acrux”).
La sua è una gestione famigliare (con lui la mamma Giovanna, cuoca, ed il babbo Angelo alla griglia), attentissima e rivolta al futuro. Due i cuori: il fare romagnolo e la cucina. Presentano un menù legato alla tradizione e tipicità. Primi fatti in casa: tagliolini al sugo di pesce, primi con le vongole, ravioli, gnocchi, strozzapreti, sedanini con le canocchie. I secondi seguono la stessa linea: coda di rospo, grigliata… sardoncini due volte la settimana con piadina e cipolla… Dice Marco: “Facciamo le cose semplici, perché quando uno viene in Romagna vuole mangiare i piatti di questa terra da raccontare agli amici quando ritorna a casa”.
Le tre strutture lo scorso anno davano lavoro ad una trentina di persone; 23 ritornano anche quest’anno.
Si diceva grande attenzione ai particolari. Uno. Marco Tecchi da solo imbianca le pareti dei tre alberghi tutti gli anni.
La grande passione è il pallone; ha giocato nel Rimini Calcio fino alla Primavera. Come difensore ha vestito le maglie del Torconca e del Misano.
La sua avventura nel mondo del turismo inizia 8 anni fa con la telefonata dell’amico Giovanni Pritelli. Gli dice che un albergo a Cattolica, Villa Pozzi, cercano un affittuario. La bella struttura ha 17 camere. Piccola curiosità, il babbo di Marco, Angelo, la prima volta va in mare a pescare con la barca dei Pozzi. Un incontro fatidico. Ci resta tre anni. Il primo anno è quello caratterizzato dal Covid; apre il 27 giugno e chiude il 7 settembre. Non proprio un inizio fortunato.
La svolta arriva quattro anni fa. I gabiccesi Mario e Lino Leardini hanno una barca da pesca, un bagno ed un albergo, “Acrux”, nel cuore di Gabicce Mare. Sono intenzionati ad affittare le 30 camere. Marco le vede, osserva che l’albergo è ben fatto e gradevole. Mario gli dice che ci sono almeno una decina di famiglie che lo vorrebbero prendere in affitto, ma se lui lo vuole, è cosa fatta. Ancora una volta c’è l’affidabilità del babbo marinaio che conosce benissimo i fratelli Leardini. Marco ricorda: “Dopo 10 minuti dico loro di sì”.
Il secondo passo è l’aver preso in affitto il bed & breakfast “Italia”, poco distante dall’Acrux. E’ di proprietà di Marta e Riccardo Michelini, cugini dei Leardini. Ora le strutture in affitto sono due.
L’ultimo passo è del 2024: l’acquisto dell’albergo Cavalluccio Marino, una bella struttura sul mare, ma a pochi passi dagli altri due. Su un elegante cortile interno si affacciano 35 camere, più un appartamento. Ha anche due suite fronte-mare e queste sono le prime ad essere vendute. Gli obiettivi futuri? Marco: “Migliorare per portare più ospiti possibili a Gabicce Mare.