SPIEGA L’ESPERTO: rubrica a cura di Daniela Sammarini
di Francesca Cancellieri, laureata in Scienze criminologiche per l’investigazione e la sicurezza
La criminologia, termine che deriva dal latino “crimen” (delitto) e “logos” (studio), è la disciplina che si occupa di comprendere i comportamenti criminali, i reati, gli autori dei crimini e le vittime, nonché delle misure per prevenire e contrastare questi fenomeni. Ma come è nata questa disciplina e come si è evoluta nel tempo?
La criminologia si distingue per il suo approccio multidisciplinare, che attinge a campi come la sociologia, il diritto, la psichiatria, le neuroscienze e la medicina forense. Ogni settore contribuisce con una prospettiva unica, creando un intreccio di conoscenze che arricchisce lo studio dei crimini e della devianza. Questa complessità rende la criminologia un campo di ricerca in continua evoluzione, che richiede la collaborazione di numerosi esperti.
La criminologia come la conosciamo oggi non è frutto di un’idea improvvisa, ma di un lungo percorso. Già le antiche civiltà, come quella fenicia, greca e romana, tentavano di comprendere il crimine e le motivazioni che spingevano gli individui a compiere atti devianti. Tuttavia, è nel diciannovesimo secolo che la criminologia inizia a definirsi come disciplina scientifica. Con l’Illuminismo, pensatori come Montesquieu, Voltaire, Rousseau e soprattutto Cesare Beccaria, giurista italiano, iniziano a proporre nuove modalità di analisi del crimine, lontane dalle spiegazioni puramente morali o teologiche. Il loro approccio razionale, fondato sull’osservazione e sul metodo scientifico, segna un cambiamento radicale nel modo di studiare il fenomeno criminale.
Il vero punto di svolta arriva con Cesare Lombroso, medico italiano che nel 1876 pubblica l’opera “L’uomo delinquente”, nella quale introduce il concetto di “criminale nato”, cercando di spiegare il crimine attraverso caratteristiche fisiche e biologiche. Nonostante alcune delle sue teorie siano oggi superate, Lombroso viene considerato il padre della criminologia moderna, grazie al suo approccio scientifico e sperimentale. Successivamente, altri studiosi come Enrico Ferri e Raffaele Garofalo arricchiscono il campo. Ferri sviluppa la “Sociologia criminale”, sostenendo che la pena debba essere proporzionata alla pericolosità sociale dell’autore del reato, mentre Garofalo fonda la “scuola positiva” di diritto penale e definisce la criminologia come disciplina sistematica, esplorando le cause sociali e psicologiche dei crimini.
Oggi, la criminologia è una disciplina distinta dal diritto penale. Mentre il diritto penale si occupa delle norme e delle sanzioni, la criminologia si concentra sullo studio dei fatti e delle persone coinvolte nei crimini. Tuttavia, le due aree sono strettamente collegate, in quanto la politica del crimine cerca di sviluppare politiche preventive e repressive basate sulle evidenze scientifiche della criminologia, bilanciando sempre l’efficacia con il rispetto dei diritti umani.
Nel corso del ventesimo e ventunesimo secolo, la criminologia ha continuato a evolversi. Mentre in passato si concentrava sui reati violenti o economici, oggi affronta anche fenomeni emergenti come il crimine informatico, il crimine organizzato internazionale e i crimini ambientali. La criminologia moderna è sempre più influenzata dall’integrazione di psicologia, sociologia e neuroscienze. Ad esempio, la teoria della criminogenesi cerca di comprendere le cause del crimine in un contesto bio-psico-sociale, mentre altre teorie esplorano l’influenza dei media e della cultura popolare sul comportamento criminale. Questo approccio integrato, che unisce diversi punti di vista, permette di rispondere meglio alle complessità della criminalità nel contesto attuale.
Un aspetto cruciale della criminologia contemporanea è la prevenzione del crimine. Gli studi criminologici aiutano ad individuare i fattori di rischio che portano a comportamenti devianti, suggerendo strategie per ridurre il crimine. Tra queste, ci sono interventi a livello sociale, educativo, psicologico e sanitario, come programmi di riabilitazione, educazione alla legalità e supporto per famiglie vulnerabili.
Con l’avvento della tecnologia, un’altra sfida importante per la criminologia è rappresentata dai crimini digitali. Hacking, truffe online, cyberbullismo e pedo-pornografia sono solo alcune delle nuove minacce che richiedono aggiornamenti delle normative e nuove strategie di prevenzione. L’evoluzione delle tecnologie ha ampliato il panorama criminale, spingendo la criminologia a rimanere al passo con i tempi.
Oltre a studiare il crimine, la criminologia influisce direttamente sulla politica criminale. Le istituzioni statali, come la polizia, la magistratura e le carceri, si avvalgono delle ricerche criminologiche per migliorare la gestione della giustizia penale. Inoltre, la criminologia contribuisce alla formulazione di politiche pubbliche per affrontare la criminalità in modo efficace e rispettoso dei diritti umani.
Un tema che sta guadagnando sempre più attenzione è la riabilitazione dei criminali. La criminologia moderna non si limita a punire il reato, ma si concentra anche sul recupero dell’autore del crimine, promuovendo il suo reinserimento nella società. Molti criminologi sostengono che l’empatia e la comprensione psicologica siano fondamentali per ridurre il rischio di recidiva e che un sistema penale orientato alla riabilitazione possa essere più efficace di uno puramente punitivo.
Guardando al futuro, la criminologia dovrà affrontare sfide inedite, come l’evoluzione della criminalità globale, il terrorismo internazionale e l’uso di intelligenza artificiale nelle indagini. L’adattamento a questi nuovi fenomeni richiederà una continua innovazione e la cooperazione internazionale tra ricercatori, forze dell’ordine e istituzioni legali, affinché la criminologia continui a rispondere alle necessità di una società in continuo cambiamento.
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