Di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
La riforma dell’ingresso a medicina targata ministro Annamaria Bernini rappresenta senz’altro un passo avanti rispetto al test d’ingresso in vigore fino all’anno scorso. Con la selezione si fanno i primi tre esami. Biologia, Chimica e Fisica sono esami difficili, ma anche i più vicini alle materie affrontate al liceo. Ci sono due mesi di lezione in presenza o in Dad (didattica a distanza) e questo dipende dalle università. Dopo i due mesi di lezione/ studio ci sono due sessioni di esame scritto a distanza di 20 giorni e di 40 giorni. Per chi non riesce alla prima c’è una seconda possibilità e anche questo è un dato positivo. Gli esami servono appunto per fare la selezione di chi potrà rimanere nelle sedi prescelte o di chi sarà invece out.