Di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Ci mancherà. La più grande dote di Papa Francesco era quella di parlare un linguaggio comprensibile a tutti, anche agli ultimi. Concetti importanti espressi con semplicità. Autoritario, ma sempre con il sorriso. Nei 12 anni di pontificato si è speso moltissimo girando quasi tutto il mondo e radunando ad ascoltarlo folle oceaniche. Devotissimo alla Madonna sarà sepolto a Roma in Santa Maria Maggiore. Umile quando ha detto: “Chi sono io per giudicare un gay?”. Solo in Piazza S. Pietro durante il periodo del Covid: un’altra immagine che resterà. La destra e, soprattutto, la sinistra hanno voluto identificarsi in lui, ma non se ne curava e andava avanti per la sua strada. Qualcuno ha detto un Papa divisivo. Non sono d’accordo. Se lo ascoltavi bene non potevi non apprezzarlo.