C’è un po’ di Riccione nella vittoria italiana in Coppa Davis a Bologna dello scorso fine settimana.
Alessandro Pecci era uno dei giovani con i quali gli azzurri a Bologna si allenavano. Insieme ad un altro giovane di talento, Carlo Alberto Caniato, hanno tenuto in caldo il doppio Bolelli-Vavassori (per la cronaca, perso il set solo al tiebreak).
Allievo del responsabile del Tennis Club Riccione Fabrizio Serafini (chi scrive avrebbe la curiosità di vederlo seguire un professionista), Alessandro Pecci si allena a Cattolica alla Galimberti Academy. Dotato di una folgorante battuta (203 centimetri) che scava buche ed un non meno efficace diritto, predilige i campi veloci alla terra rossa. Il babbo Moreno è un buon tennista, nonché il presidente del Tennis Club Riccione.
Da tre anni, Pecci gioca in serie A, a Napoli; dove gli vogliono un bene dell’anima. Il 2025 era partito bene, ma dopo il Challenger di San Marino gli infortuni lo hanno fermato. Ora sta preparando il 2026. Il sogno nel cassetto è poter giocare le qualificazioni dei grandi tornei.
Educato e bei modi, oggi il giovane riccionese è al 730° posto nel mondo (440 la sua miglior posizione) ha anche il cosiddetto piano B; è studente universitario. Si sta per laureare in Scienze motorie. Per Alessandro e per Riccione è motivo di forte orgoglio aver partecipato alla conquista della Davis.










