– Anche San Clemente, salvo probabili leggi dell’ ultima ora, dovrà cambiare nome e persona sulla poltrona di primo cittadino. E’ sicuro che Mariano Guiducci, medico condotto, e sindaco da due legislature gradirebbe proseguire la sua esperienza amministrativa per portare a termine alcuni progetti.
L’attuale sindaco invece è certamente una garanzia per la lista che dovesse presentarlo come suo candidato. Grande è il suo radicamento fra la gente. Due mandati già svolti sono garanzia di conoscenza e hanno accresciuto il suo apprezzamento.
Ad onor del vero, non sempre le decisioni che Guiducci ha avvallato hanno convinto. A volte certe scelte non hanno convinto nemmeno lui e a volte certi dietro front non ha saputo spiegarli. Ma con due garanzie, i Ds e Guiducci, a San Clemente si potrebbe dire che non c’è partita. Senza Guiducci, i Ds risulterebbero molto più deboli perché, a causa della miopia politica degli ultimi anni, non hanno più nel territorio candidati forti ed inattaccabili. Ed i giochi della politica potrebbero imporre sacrifici anche per la poltrona più importante. Una svolta storica per un comune che da anni è governato da appartenenti dalla sinistra.
Trattative e discussioni sono già cominciate. I democratici riminesi hanno la possibilità di un forte candidato nel piccolo Comune: Giuseppe Savoretti, già assessore nella prima giunta Guiducci, burrascosamente allontanato a causa di gravi contrasti con alcuni componenti della giunta stessa. Apprezzato tra la gente del paese e negli ambienti della politica locale, Savoretti trova solo qualche opposizione tra i politici sanclementesi.
Decisamente in calo alternative interne all’organizzazione Ds. Poche speranza per Pier Massimo Villa, attuale assessore al Bilancio. Mentre non sembra nemmeno stavolta brillare la stella del giovane (ma lo è ancora?) Cristian D’Andrea, probabilmente non ancora abbastanza esperto e forte per gestire il putiferio edificativo del comune.
Se non si considerano (per motivi diversi) candidabili Luca Cerri e Franco Saccomandi, l’unica carta ancora spendibile per la poltrona di sindaco resta Mirna Cecchini, ma chissà se avrà tempo per un incarico tanto gravoso ed importante.
Difficile pensare anche ad una minoranza. Le ultime vicende e una opposizione blanda come quella guidata da Luigi Liverani fanno pensare più ad un coinvolgimento di qualche esponente che la conferma di un nuovo impegno di quel tipo. C’è poi Rifondazione Comunista che in questi anni si è spesso opposta anche clamorosamente alla giunta guidata da Guiducci.
Uno degli obbiettivi dei Ds della Valconca è proprio coinvolgere Rifondazione in tutte le giunte della vallata. A San Clemente poi questa manovra sembra necessaria: l’area industriale deve crescere con tranquillità e una Rifondazione chiamata a collaborare sarebbe garanzia di tranquillità.
C’è poi la variabile indipendente di Pierino Falcinelli. L’ex vice-sindaco ama la politica, come ha dimostrato negli ultimi mesi da consigliere indipendente ed ha una forza di volontà incredibile. Un suo rientro nella scena, in contrapposizione agli attuali amministratori o magari un ritorno del figliol prodigo tra le braccia del papà Ds, non sono fantapolitica. Comunque i lavori sono in corso, ne vedremo prestissimo i risultati sperando che San Clemente in una maniera o in un’altra trovi giovamento da chi vincerà le prossime elezioni.
di Claudio Casadei