Caro Marco,
ricambio la stima personale, pur marcando una differenza non di principio, bensì politica. Mi spiace che la mia replica ti sia sembrata “vecchia”. Le mie non sono però semplici opinioni, ma una lettura disincantata della realtà, a partire dalla semplice presa d’atto dei titoli comparsi nei mesi scorsi su testate giornalistiche non certo di secondo piano come il Sole 24 Ore o il Corriere della Sera. D’altra parte anche alcuni tuoi giudizi mi sembra che si riferiscano ad una rappresentazione “vecchia” e frettolosa della storia della sinistra riformista italiana. Francamente attribuire a Berlusconi il merito di aver portato all’interno della sinistra alcuni valori non strettamente “marxisti” mi sembra arduo. Scusami, ma non sarà più probabile che quei valori facessero già parte della storia quotidiana e politica di molti militanti di partiti storici come il PCI e la DC, che hanno potuto iniziare un percorso di confronto ed integrazione a partire dalla caduta del muro di Berlino e di ciò che rappresentava, il tutto senza andare a scomodare il Cavaliere? Quanto al primato della persona sullo Stato, all’applicazione del principio di sussidiarietà come metodo di governo, alle tasse legate ai servizi offerti e non al soddisfacimento di una spesa pubblica senza controllo, al sacrosanto principio della riduzione della pressione fiscale, al riconoscimento dell’impresa quale luogo rivolto alla creazione di lavoro e ricchezza diffusa (ricorda l’art. 41 della Costituzione Italiana a proposito di valore sociale dell’impresa), ad una politica nei confronti della famiglia (soprattutto a quelle con più figli a carico), ebbene sono tratti che certamente appartengono ad una cultura riformista e di sinistra liberale, utile al dialogo con un centrodestra dalla cultura liberale e non populista. Ma chiediamo agli italiani quanti tra questi principi sono leggibili nei provvedimenti assunti dal Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti e se oggi ritengono, dopo il Governo Berlusconi, di vivere! in un Paese moderno o piuttosto in un Paese in recessione, che è stato ad un passo dal default economico-finanziario. In merito alle altre tue affermazioni, non è vero che la sinistra non abbia fatto i conti con Tangentopoli. Tutti i partiti furono coinvolti nelle indagini (in particolare sul PCI indagarono i magistrati Nordio e Parenti) e penso che nutrire ancora oggi il pensiero che la Magistratura abbia salvato solo qualcuno e non altri non sia rispettoso né della verità, né del ruolo della Magistratura, che sembra essere la vostra ossessione da sempre. Le leggi vanno rispettate e non “cancellate” in quanto scomode (vedi il superamento del reato sul falso in bilancio). Nei pochi anni che abbiamo governato come centro sinistra abbiamo sempre rimesso in sesto i conti pubblici del nostro Paese (basterebbe ricordare l’entrata nell’euro e la conseguente restituzione dell’Eurotassa). Si poteva forse fare di più, ma abbiamo sempre lasciato il Paese meglio di come l’avevamo trovato. Certamente anche i governi Berlusconi hanno fatto alcune cose buone… Come si dice, “anche un orologio fermo due volte al giorno dà l’ora esatta”. A proposito, poi, di dialogo sulle riforme necessarie per il nostro Paese, non mi pare che in questi anni il centrodestra abbia lavorato con apertura al dialogo nei confronti dell’opposizione. Al contrario, ha proceduto abusando di voti di fiducia a colpi di maggioranza e decreti omnibus, nonostante un’indiscutibile e ampia maggioranza parlamentare. Inoltre a me pare che quando il centrosinistra nel ’97 tentò il dialogo con Berlusconi attraverso l’istituzione della Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali, tra le riforme in discussione fosse previsto anche il superamento del bicameralismo perfetto. E’ superfluo ricordare “chi” alla fine rovesciò il tavolo del dialogo. Per il resto penso anch’io che soprattutto in questi momenti dobbiamo abbassare il livello dello scontro politico e lavorare tutti assieme per il bene sia della nostra comunità che dell’Italia, evitando di perderci in polemiche e lasciando per strada irrisolti i problemi. Noi siamo pronti al confronto sapendo che siamo forze alternative, ma senza voler proclamare nessuna superiorità morale o di altro tipo, permettimi di ricordarti che se siamo giunti sin qui, non è che possiamo distribuirci le colpe equamente: ci saranno delle differenze tra chi in questi ultimi anni è stato quasi sempre all’opposizione e chi ha governato. Scusami, ma questo, più che un pensiero “vecchio”, mi sembra sia solo la realtà. Con stima.
*Segretario provinciale Pd
LEGGI I PRECEDENTI
MARCO LOMBARDI: “IL TEMPO E’ GALANTUOMO” CON LA REPLICA DI EMMA PETITTI
LA REPLICA DELLA REPLICA DI MARCO LOMBARDI