– Quattro liste in pista per conquistare la poltrona a sindaco di Misano Adriatico. Questo si trovano davanti gli elettori il prossimo 12-13 giugno. Sono: Antonio Magnani (coalizione composta da: Ds, Margherita, Socialisti per Misano, Comunisti italiani e Verdi), Pasqualina Pala (Rifondazione comunista), Michele Laganà (Forza Italia), Maurizio Vandi (An e Udc).
Dunque: il centrodestra ed il centrosinistra corrono divise; gli schieramenti hanno presentato due liste a testa.
Diverse le motivazioni che hanno portato a tale quadro. La sinistra è scivolata su una buccia di banane. La coalizione di centrosinistra aveva elaborato il programma insieme a Rifondazione comunista, ma al momento dell’assegnazione del numero degli assessori non si è trovato l’accordo. Di chi le colpe? Tutt’e due. Rifondazione chiedeva due assessori, in virtù del 16 per cento dei suffragi conquistati alle comunali del ’99. Invece, la coalizione era disposta a concedere un assessorato, la presidenza del Consiglio, un consigliere delegato e la rappresentanza in un consiglio d’amministrazione di un’azienda pubblica. Rifondazione ha detto no.
C’è stato anche un piccolo giallo. Il candidato a sindaco dei Democratici per Misano, Antonio Magnani, aveva firmato un accordo provinciale, dove garantiva i due assessorati, ma poi per ragioni interne (troppi mugugni tra gli iscritti) non è riuscito a mantenere fede alla promessa.
Insomma, entrambi le parti hanno tirato troppo il filo. Peccato, perché è giusto condividere un progetto politico, seppur caratterizzato da storie ed anime diverse.
Rifondazione si presenta con Pasqualina Pala, impiegata, candidato a sindaco.
Come il centrosinistra, anche il centrodestra va diviso. Anzi molto di più: sconquassato. Da una parte c’è Michele Laganà, imprenditore, rappresentante di Forza Italia, due circoli di An (Gens Mesia e 27 Marzo), Lega nord, Socialdemocratici, Nuovo partito socialista, Lista Mussolini. Dall’altra c’è Maurizio Vandi, perito, che è sostenuto da An (circolo Fini di Rosario Zangari) e Udc (di Andrea Muccioli).
Le due anime misanesi di An da anni sono in lite. Neppure il nuovo presidente del circolo Gens Mesia, Maurizio Mingozzi, è riuscito a trovare la mediazione con Zangari. Peccato.
Peccato perché una destra compatta aiuterebbe gli altri a governare meglio.
In casa centrodestra è avvenuto un piccolo giallo. E’ stato distribuito nelle buche dei misanesi un documento, dove si diceva di un fallimento aziendale di Michele Laganà. Che si è difeso: “Ho pagato tutti, fino all’ultima lira. Credo proprio di essere un galantuomo. In quanti in Italia hanno onorato gli impegni fino in fondo?”.