– Dal 1500 al 1800 Saludecio è stata la capitale della Valconca, sia per ragioni economiche, sia per ragioni politiche. Tale grandezza si legge nel borgo: un vero e proprio tesoro architettonico. E’ sufficiente ricordare che su 15 palazzi di pregio della provincia di Rimini ben 8 si trovano a Saludecio.
Conserva: una delle chiese più importanti della Romagna (con annesso un Museo d’Arte Sacra di valore assoluto), uno tra i palazzi rinascimentali più belli, due porte, le mura. Salire a Saludecio significa visitare uno scrigno d’arte.
Il tour inizia dalla trecentesca Porta Marina, dalla quale si accede nel borgo. Salendo si entra in piazza Beato Amato Ronconi, dove si trova una delle chiese più importanti della Romagna: è il monumento principe di Saludecio. E’ detta anche la “cattedrale della Valconca”. Ricostruita tra il 1794 ed il 1800, dopo il terremoto del 1786, è dedicata a San Biagio e al Beato Amato Ronconi. L’architetto fu il cesenate Giuseppe Achilli. La volle il parroco Antonio Fronzoni. All’interno molte opere d’arte di valore, tra cui alcune tele di Guido Cagnacci. Nella sacrestia un museo con ori, argenti, quadri, reliquie.
Palazzo Albini è la massima espressione di architettura civile del borgo. Gli esperti, senza certezze, lo farebbero risalire al Seicento. La tradizione gli dà un lignaggio d’alto rango: i Della Rovere. E’ stato modificato ed ampliato nell’Ottocento. Oggi appartiene alla famiglia Albini. Molto interessante il cortile interno con logge.
Ma Saludecio offre un territorio sconosciuto quanto raffinato, come i borghi fortificati di Cerreto e di Meleto. In mezzo agli ulivi, da quest’ultimo si può ammirare un panorama sul mare indescrivibile, fino a Ravenna. Diverso ma non meno attraente il paesaggio di Cerreto che dà sulla Valventena, dove l’uomo ancora non ha compiuto sciocchezze.
PROGRAMMA
Nove serate
– Ottocento Festival si svolge dal 31 luglio all’8 agosto: per 9 serate consecutive il borgo si trasforma in un grande variopinto palcoscenico per spettacoli, esposizioni, mercanti, incontri musicali e gastronomici.
– L’intero centro storico di Saludecio si presenta quindi come la classica “Fiera dell’800” e cioè luogo di commercio ed insieme di ristoro e divertimento, nel quale la mappa gastronomica dei “Cibi e Delizie dell’Ottocento” mostra grande ricchezza e varietà di spunti culinari e situazioni d’ambiente.
Nelle piazze e nei vicoli di “Mercanti in Fiera” si ripropone la fiera di un tempo, dove acquistare prodotti particolari o assistere a dimostrazioni pratiche.
Le “Osterie” sono caratterizzate, ognuna, da uno spunto storico-geografico che si sviluppa nella scenografia particolare, nell’ambientazione specifica e nel menù originale assegnato.