Sappiamo che il nostro Sindaco sarà impegnato prossimamente assieme ai suoi colleghi di Ravenna, Forlì e Cesena in una discussione sull’eventuale unificazione delle AUSL romagnole. Una discussione che come al solito viene calata dall’alto senza uno straccio di confronto preventivo con chi abita i territori e chi è stato eletto per rappresentarli nei Consigli Comunali. Visto che non siamo stati invitati a questo tavolo, convocato non si sa bene da chi, abbiamo deciso di essere presenti simbolicamente tramite una semplice domanda che rivolgiamo ai quattro sindaci del PD di Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena: con l’Ausl unica per la Romagna le esigenze socio sanitarie di chi vive nelle città del riminese verranno tutelate maggiormente oppure subiranno un peggioramento?
Il Sindaco di Rimini, visto che dei quattro è quello che vediamo più spesso, deve rispondere a questa domanda. E lo deve fare prima di recarsi a qualsiasi tavolo dove gli verrà chiesto di esprimersi su un’eventuale fusione delle quattro aziende sanitarie. Deve rispondere prima perchè è importante che i riminesi conoscano la sua opinione. Oltre alla precedente Gnassi dovrebbe rispondere anche alla seguente domanda: saprebbe dirci se questa fusione in reatà non nasconda la volontà di procedere al taglio degli attuali presidi sanitari presenti sul territorio riminese? Per essere chiari: anche Gnassi la pensa come chi nel PD vorrebbe eliminare una pò di ospedali, ambulatori e servizi decentrati sul territorio romagnolo? E’ evidente che i cittadini, soprattutto quelli più deboli, sarebbero i primi a risentirne. Qualcuno ha cominciato a dire che siamo abituati troppo bene, che gli ospedali sono troppi.
Che è meglio fare 100 km per curarsi bene. Meglio pochi ma buoni invece di molti ma scadenti. A noi questi ci sembrano solo dei luoghi comuni. Domanda: perchè a questi signori non viene mai in mente che si possono investire risorse pubbliche per migliorare gli attuali servizi decentrati e produrre un generale aumento della qualità diffusa? Noi da sempre siamo contrari a operazioni calate dall’alto che andrebbero a colpire le famiglie degli utenti più deboli sotto il profilo economico e sociale. Per questo motivo chiediamo che il progetto abbozzato di un unica Ausl per la Romagna venga spiegato a tutta la città e, già che ci siamo, anche al Consiglio Comunale. Prima di prendere una decisione così importante i Sindaci della Romagna devono aprire un confronto con chi abita i territori. Un conto sono le battaglie giuste contro gli sprechi e le clientele nel mondo della Sanità, battaglie che noi condividiamo. Altra cosa sarebbe l’eventuale chiusua degli ospedali sparsi sul territorio. Chi ci assicura che non arriveremo al paradosso di veder chiusi gli ospedali limitrofi a Rimini (Riccione, Santarcangelo, Cattolica, ecc.) mentre solo negli ultimi due anni abbiamo inaugurato ben due Palacongressi nel nel giro di 6 km (Rimini e Riccione)?
Fabio Pazzaglia