di Gloria Lisi *
Anche su questo tema ci piace mantenere fede a un linguaggio di verità e trasparenza. Un tema che ci è particolarmente caro come quello riguardante il e sulle problematiche legate all’assistenza domiciliare sia per i lavoratori del settore sia per gli utenti. Ammettendo che a cavallo del 2009 – 2010 vi era stata una sovrastima e quindi un conseguente picco di ore destinate all’assistenza domiciliare, dobbiamo ricordare che questa scelta era stata sollecitata dalla Regione in quanto all’epoca, nel nostro territorio, c’erano residui molto elevati. Ora la situazione economica che stiamo vivendo è totalmente cambiata e quindi è sempre maggiore il bisogno di dare risposte puntuali e adeguate al bisogno. Noi ci siamo impegnati ad aumentare gradualmente il servizio – e sottolineo gradualmente – perché non si verifichino più le situazioni di difficile gestione come quelle avvenute. In particolare saremo più attenti ai bisogni degli anziani soli o con una rete parentale fragile. E’ comunque evidente in tutti i distretti della Regione la difficoltà di assicurare l’equilibrio tra risorse economiche e impieghi sulla non autosufficienza quando le risorse affluiscono senza logiche di continuità e prevedibilità mentre i servizi finanziati risultano per loro natura difficilmente scalabili e comprimibili, e che, anzi, andranno ad aumentare numericamente sempre di più. Pertanto, tenendo alta la barra della qualità del nostro sistema di welfare, quando si tratta di tutelare le categorie più deboli della nostra comunità il nostro Comune c’è. E se nel Bilancio consuntivo 2011 sono state impegnate risorse per 7.178.515 euro, nel Bilancio 2012 sono stati previsti 7.248.628 euro (+ 70.113 euro) in interventi che comprendono le strutture residenziali di livello alto (centri socio-riabilitativi residenziali accreditati) per disabili; strutture residenziali di livello medio (comunità – alloggio, gruppi appartamento, residenze protette); centri socio-ribilitativi diurni, assistenza domicialire disabili con finalità socio – educativa, socio – assistenziale, nonché gli assegni di cura per disabili con handicap gravi e quelli con gravissime disabilità acquisite. Il tema sollevato dal consigliere Pazzaglia, poi, sulla compartecipazione degli utenti alla spesa è legato a una direttiva regionale attualmente bloccata dagli stessi utenti disabili che non vogliono vengano toccate le indennità Inps.”
*Vicesindaco con delega alle Politiche sociali e sanità