– Maurizio Urbinati con tre barche a vela tirate a lucido, (come ama dire: “Le tengo come dei violini”), si è costruito il suo speciale uovo di Colombo con il quale crea reddito ed alza la qualità dell’offerta turistica di Riccione. Ha venduto la sua passeggiata, Riccione-Portoverde-Riccione (con bagno al largo), a 40 alberghi di Riccione. Strutture ricettive di 3, 4 e 5 stelle, convenzionate, gli mandano i propri ospiti per un tour piacevole quanto da raccontare agli amici. Il primo anno gli alberghi che gli dissero sì furono due: “Lungomare” ed “Atlantic”.
Prima dell’idea di Urbinati i titolari delle motonavi e delle altre barche a vela (6 a Cattolica ed una a Gabicce Mare), i clienti se li dovevano trovare con le proprie capacità.
Quarantadue anni, sposato, una figlia, Urbinati è un figlio d’arte. Famiglia riminese originaria di Gabicce Mare. Prima il nonno e poi il babbo (che nel ’54 incontra una turista umbra sulla barca che diventerà la moglie) hanno trasportato i passeggeri. In barca a vela fino al ’73. Da allora, fino all’87 in motonave (l'”Europa” ancorata a Rimini).
Per Maurizio mare e vela sono una passione vera. Possiede tre gioielli degli anni Sessanta dei cantieri Franchini di Riccione: Green Eyed Princess (un ketch di 18 metri fuori tutto acquistato nel ’92 capace di alloggiare 44 persone), l’Azzurra Elisea (un cutter di 12,2 metri preso nel ’98, 32 ospiti) e l’Ariel Aurora (cutter di 13 metri, 2003, capace di navigare con 23 ospiti).
Ancorate nella darsena di Riccione, le tre barche sono state restaurate da Urbinati con una cura maniacale. Dice: “Sono degli autentici violini”. Il suo maestro d’ascia è un monumento della vela: Orazio Mulazzani, con il quale è capace di trascorrere un pomeriggio intero a parlare di una determinata vite.
A chi gli chiede un aneddoto, afferma: “Ogni giorno è particolare; ogni passeggero mi racconta una storia: più che un marinaio mi sembro un prete. Nonostante i miei 27 anni di navigazione ogni giorno è una sorpresa”.
Maurizio Urbinati, casa a Miramare, ha altre due passioni: la cucina e le pipe. Nel 2000 organizza insieme a Marco Minghetti una festa della pipa e della marineria con i più importanti artigiani produttori di pipe al mondo. Per l’anno successivo i due chiedono un contributo all’assessorato che gli risponde picche. Peccato. A Riccione si poteva creare un evento con la tribù degli appassionati di pipa: migliaia in tutt’Italia. Un’occasione turistica e culturale persa.
di Rosita Silvia Laganà