Presentato a Rimini l’incontro di Fed Cup tra Italia e Stati Uniti, in programma il 9-10 febbraio al 105 Stadi ch può ospitare fino a 5.000 spettatori e verrà approntato un campo in terra rossa. Sulle questioni tecniche è intervenuto Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali BNL d’Italia e di tutti i match casalinghi delle nostre nazionali. “Abbiamo già sperimentato la terra indoor a Biella per il primo turno del 2012. Ci affideremo sempre agli stessi, una ditta slovacca che sarà supportata dagli uomini che lavorano al Foro Italico. Hanno standard qualitativi altissimi, in questo senso siamo molto tranquilli. Per preparare il campo ci vorranno circa sei giorni, e grazie a nuove tecniche riusciremo a contenerne l’altezza in 5-6 centimetri rispetto ai 10-11 del passato. Chiederemo suggerimenti per renderla più lenta. Quanta ce ne vorrà? 85 tonnellate”. E’ già iniziato lo sfoglio della margherita sull’eventuale presenza delle sorelle Williams. Palmieri pensa che potremmo dormire sonni tranquilli. “Sono praticamente 10 anni che non la giocano. Potrebbero cambiare idea se dovesse diventare un obbligo per l’eleggibilità olimpica. Ma a parte loro, gli Stati Uniti sono una squadra giovane e forte, molto insidiosa. Abbiamo ottimi rapporti con la federtennis americana, ci hanno appena informato che i prossimi 15-16 novembre verranno per effettuare un sopralluogo”.
“La Fed Cup a Rimini è un evento di sistema – ha detto il sindaco Andrea Gnassi, la cui amministrazione si è mostrata molto sensibile agli eventi sportivi -. Non lo chiuderemo in un contenitore, ma sarà una grande opportunità per allungare la stagione e mostrare ospitalità, sapori e prodotti del nostro territorio. La strategia è chiara: dopo la Fed Cup avremo la fiera del welness e la fiera della danza sportiva. E pochi giorni fa abbiamo ospitato la Supercoppa di basket. Vogliamo che Rimini sia una terra di grandi eventi sportivi, fortemente legata al turismo. Tennis e tagliatelle? Nessun problema, lo diciamo chiaramente”. Gli fa eco l’assessore allo sport Gian Luca Brasini. “Abbiamo capito subito che Italia-Stati Uniti poteva esssere l’evento giusto. Avviati i primi contatti informali con il Circolo Tennis, si è subito creata una squadra forte e compatta. Siamo particolamente orgogliosi perché in questo momento – grazie alla qualità delle nostre giocatrici – la Fed Cup può essere più appetibile rispetto alla Coppa Davis. Puntiamo a una forte ricaduta turistica, per questo venderemo i biglietti in abbonamento per la due giorni, in modo che si possa allungare la permanenza a Rimini”. Grande entusiasmo per Gilberto “Jimbo” Fantini, presidente del CT Rimini, l’uomo che nel 2004 riempì il club per il match contro la Francia. “Fu un’esperienza eccezionale: un’arena stracolma sul lungomare più bello del mondo. Dopo il match ricevetti un fax dalla squadra francese che mi ringraziava per la splendida settimana. Forti di questa esperienza, abbiamo deciso di riprovarci. Vista la collocazione in febbraio, ci siamo fatti aiutare da MCA Events e dall’amministrazione. Abbiamo la fortuna di avere un impianto perfetto per questo tipo di manifestazioni”.
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