Sei martedì di teatro allo Snaporaz di Cattolica con NESSUN DORMA! Un progetto di Associazione Culturale Celesterosa realizzato in stretta collaborazione con l’Ufficio Cinema – Teatro dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cattolica, con il contributo della Provincia di Rimini e della Regione Emilia Romagna, e il sostegno del CRT – centro di ricerca per il teatro di Milano. Direzione artistica di Silvio Castiglioni. Illustrazioni sono di Georgia Galanti.
Sipario ore 21,00. Ingresso: euro 5,00. A seguire incontri con gli artisti nel ridotto del teatro Salone Snaporaz, Cattolica, Piazza Mercato n 15. Per informazioni e prenotazioni: 0541 966778
Il programma. Si inizia questa sera con Quotidiana.com, il duo romagnolo composto da Paola Vannoni e Roberto Scappin, autori e protagonisti del sorprendente Sembra ma non soffro. Un lavoro spiazzante e divertente, che fa salire dal profondo, esponendoli alla crudezza di un neon, i nostri pensieri più inconfessabili. Seguirà martedì prossimo 13 novembre Teatro Caverna, giovane gruppo lombardo diretto da Damiano Grasselli, che si dedica da anni allo studio e alla valorizzazione di Beppe Fenoglio, con l’anteprima nazionale di: MA IL MIO AMORE È PACO. Lo spettacolo, interpretato dallo stesso Grasselli e da una straordinaria Valentina Battarola, racconta la storia di un inguaribile sciupafemmine di provincia, uomo spavaldo e invincibile, che in una notte di azzardo e di follia, si gioca tutti i propri averi per rilanciare la propria vita, sognando i bagordi della riviera con una giovinetta attratta dagli “uomini di sostanza”. Una messa in scena grottesca che esaspera il sottile gioco di rimbecco tra uomo e donna. Una storia ironica e beffeggiante che sa strappare sorrisi.
Dopo oltre venti anni torna in Romagna un gruppo storico della ricerca negli anni ottanta, il Piccolo Parallelo, di Enzo Cecchi e Marco Zappalaglio, con GERUNDIA FELIX (il 20 novembre) dove si parla spensieratamente di razzismo, intolleranza, compravendita di organi, con parole, grossolane, sentite in giro, al bar, in piazza o al supermarket. Parole che entrano da un orecchio ed escono dall’altro e che, incollate una a una, diventano devastanti. Uno spettacolo duro, a volte surreale, che scivola nel comico, e mostra un imprenditore in attesa di trapianto e un domestico straniero. Un’umanità impietosa che, pur intollerante, non può più vivere senza “l’altro”. Martedì 4 dicembre tocca a I Sacchi di Sabbia di Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo con un piccolo capolavoro: ABRAM E ISAC sacra rappresentazione in cartoon, come recita il sottotitolo. Messo in moto da un breve testo del 1440 di Feo Belcari, lo spettacolo fonde segni contemporanei e segni arcaici in una dimensione performativa sospesa e silente, ironica e sacra, tra testo antico e un con-testo contemporaneo. Una riflessione sull’enigma della comunicazione tra Abramo e Dio, in una dimensione scenica al tempo stesso materica e metafisica, dove la ritualità della “sacra rappresentazione” si colora di nuove impalpabili suggestioni grazie all’uso dei materiali più disparati: dalle sonorità contemporanee alle immagini cartonate ispirate alle maschere di Saul Steinberg. “Piccolo capolavoro di trascinante intensità, che concentra una sorprendente quantità di suggestioni” ha scritto il critico Renato Palazzi.
Gli ultimi appuntamenti di dicembre sono dedicati a due grandi autori romagnoli, e sono novità assolute qui presentate in forma di studio o di primo abbozzo scenico. L’11 dicembre Francesco Tonti, con l’aiuto di Francesca Airaudo, presenta DETECTOR del riccionese Francesco Gabellini. E’ la storia ironica di un portiere notturno che mettendosi alla ricerca, col suo metal detector, di oggetti preziosi smarriti nelle spiagge della riviera, s’imbatte… nella sua giovinezza. Si sorride con tenerezza al cospetto di un uomo semplice e buono, chiuso e poco avvezzo al cambiamento, affezionato al nipote e alla solitudine. Un uomo che a ogni fine stagione non smetterà di imbracciare il suo detector in cerca di storie dimenticate. Prima tappa per la messa in scena di un testo, in romagnolo e italiano, che proietta lo spettatore in atmosfere rivierasche e malinconiche. Martedì 18 dicembre Silvio Castiglioni, coadiuvato dagli interventi visivi di Georgia Galanti, presenta il primo studio del suo nuovo lavoro: L’UOMO È UN ANIMALE FEROCE varietà radiofonico, tratto dai Monologhi e racconti di Nino Pedretti. Finissimo poeta in dialetto santarcangiolese – al pari di Tonino Guerra e Lello Baldini, suoi compagni e amici – ma scomparso nei primi anni ottanta, Nino Pedretti è anche autore di testi in lingua di grande interesse, che non sembrano soffrire il passare del tempo. Originariamente composti per Radio Rai, in un italiano incisivo e asciutto che aderisce con efficacia alla velocità del pensiero, i monologhi di Pedretti sono contraddistinti da un tono amaro e divertito, pungente e visionario, malinconico e crudele. Sulle orme dell’antico progetto di una trasmissione radio, mai realizzata anche per la scomparsa dell’autore, li abbiamo trasposti sulla scena, prima tappa per la realizzazione di un immaginario varietà radiofonico a teatro.