I conti del bilancio sono preoccupanti, tuttavia, se proprio si vuole parlare di cure da cavallo, meglio sarebbe partire dal valore dell’onestà e della correttezza ed assumersi le responsabilità connesse a questa situazione invece di utilizzare dubbie informazioni come pretesto per gettare fango sui lavoratori: non crediamo che la responsabilità di una situazione economica difficile sia ascrivibile al personale di questo Comune. Le responsabilità forse sono a ben altri livelli e, crediamo che alcuni degli attuali amministratori, presenti anche nelle precedenti legislature, forse hanno sostenuto una certa politica, rispetto alla quale ora prendono le distanze: la coerenza non è evidentemente- una virtù in politica!
In realtà, il sospetto è che si cerchi di fare del terrorismo psicologico sui dipendenti per metterli in condizione di dubitare della loro posizione di lavoratori dipendenti con dei diritti sanciti dal CCNL, ma questo concetto pare che sfugga a certi amministratori, che pur facendo parte della categoria ed usufruendo largamente dei benefici contrattuali connessi a cariche e incarichi di varia natura nella pubblica amministrazione si scagliano, senza costrutto, contro i loro stessi colleghi.
La Cgil e i lavoratori vorrebbero inoltre approfondire la tematica dei costi del rinnovo del contratto nazionale, che nell’intento degli Amministratori Comunali di Cattolica verrebbe “neutralizzato” dalla non sostituzione del personale, e sorride del fatto che solo per i “chiaroveggenti” della Giunta di Cattolica l’ammontare degli aumenti salariali non sia un mistero, dal momento che la trattativa a livello nazionale non è nemmeno incominciata e che è imminente uno sciopero generale per il 30 novembre. Invece di fantasticare sui possibili costi dei rinnovi contrattuali, non sarebbe più responsabile fare un po’ meglio i conti e cercare delle soluzioni concrete a problemi certi come le relazioni sindacali, da tempo oramai interrotte a causa dell’incapacità del Comune di Cattolica a gestirle ?
Di spiccate doti divinatorie viene data prova anche quando si parla di possibili esodi del personale, ma alla scrivente Organizzazione non risulta alcuna domanda di mobilità verso altri enti, tantomeno di pensionamento. Agli assessori del Comune di Cattolica non resta quindi che cercare nei “tarocchi” la soluzione al problema del costo del lavoro se le loro speranze erano riposte nell’allontanamento dei dipendenti. E poi sarebbe necessaria un minimo di coerenza: infatti se da un lato si auspica la riduzione del costo del personale, dall’altra non risulta che si abbia intenzione di procedere alla interruzione degli incarichi professionali: che dire? Forse che quando si attribuiscono incarichi, la logica preminente non è quella del risparmio bensì quella di obbedire a logiche politiche? E se invece si cercasse di non conferire incarichi professionali rispettando le prescrizioni del recente collegato alla finanziaria per il contenimento della spesa pubblica?
Tra le doti, occulte, degli Amministratori comunali di Cattolica c’è anche l’alchimia quando si profila l’ipotesi di vendere le quote societarie del parco “Le Navi” per riportare il Bilancio entro limiti di sicurezza, come risulta da dichiarazione rilasciata alla stampa il 19.11.2004. Ma non sarebbe il caso di riflettere prima sul valore di mercato di quelle quote? Evidentemente la situazione non è così grave come vogliono farci credere, se dai proventi di questa alienazione, dall’abolizione dell’aria condizionata, e dall’auspicato esodo dei dipendenti, i “Re Mida” del Comune di Cattolica riusciranno a riportare il bilancio “a livelli di sicurezza”.
Poco attendibili e irresponsabili le affermazioni circa le aspettative di carriera dei dipendenti, che la Giunta comunale vorrebbe ridimensionare, ma quelle aspettative e quelle proposte di avanzamento di carriera vengono proprio dalla Giunta Comunale, che le ha approvate in una propria delibera. regolarmente approvata inclusa la copertura finanziaria. E’ quindi della Giunta la responsabilità di quelle aspettative. Prima vengono create legittime aspettative nei lavoratori, poi si fa credere ai cittadini e all’opinione pubblica, tramite i giornali, che sono i lavoratori a volere le promozioni, che la stessa Giunta ha proposto. Che fiducia possono dare i lavoratori a degli amministratori che non conoscono nemmeno l’esistenza e il contenuto della vigente delibera che approva il piano occupazionale triennale, che è uno degli atti fondamentali dell’organo di cui fanno parte?
La Cgil e i lavoratori, a questo punto esprimono forti perplessità verso gli esponenti di un’amministrazione che sta facendo della divisione la sua bandiera e che sta dimostrando di essere la negazione dei principi stessi che dovrebbero regolare una gestione efficiente della pubblica amministrazione. Invece di migliorare ciò che è stato costruito fino adesso si tenta di distruggere anche il buono che esiste e di negare ciò di cui ci si proclama essere la continuità. Su questi presupposti, l’unica previsione degli Amministratori di Cattolica che ci sentiamo di condividere sono i “rapporti burrascosi” con le organizzazioni Sindacali, che si inaspriranno ancora di più se certi amministratori, spacciandosi per tecnici esperti di organizzazione, tenteranno di calpestare il ruolo del Sindacato, della Rsu, ed i diritti dei lavoratori del Comune di Cattolica.
* Federazione provinciale lavoratori Funzione Pubblica CGIL
di Sauro Tonti *