Siamo di fronte ad un mezzo miracolo. Scriviamo mezzo perchè alle inaugurazioni è tutto bello e possibile, ma un minuto dopo i festeggiamenti con il rito del taglio del nastro tricolore, ecco immediatamente dopo ci si deve confrontare con il mercato, questa realtà globale dove regna l’ipercompetitività in cui operano marchi e stabilimenti noti e molto aggressivi. La notizia di oggi è che è stato inaugurato questa mattina a San Clemente dal presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini, il nuovo stabilimento del Pastificio Ghigi. Presenti il presidente , Filippo Tramonti e Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini e diversi ospiti, tra cui il cabarettista Paolo Cevoli, Raoul Casadei, Gianni Morandi e tantissima gente del posto. Molte delle quali, possiamo scommerterci, la storia dell’azienda la conoscono molto bene se si considera che centinaia di cittadini della Valconca vi hanno lavorato.
Ma torniamo a oggi. Ora il nuovo stabilimento è lì, sotto gli occhi di tutti. Moderno ed efficiente, su 65 mila metri quadrati pronto a produrre 430 mila quintali di pasta all’anno. Obiettivo 830 mila entro il 2015 con percentuali che puntano all’85 per cento quanto a export: meno della metà in Francia, poi Germania, Stati Uniti e un 15 per cento tra Corea, Etiopia, Spagna, Repubblica Ceca, Libia, Malta e Giappone. La cordata di Consorzi agrari che l’ha rilevato (tra cui quello di Forlì-Cesena) guidata dal consorzio dell’Adriatico, punta a portare nel mondo una pasta con grano 100 per cento italiano grazie agli accordi tra gli agricoltori di tre regioni (Emilia Romagna, Toscana, Marche) che ci stanno credendo. Semplice, quasi banale come idea imprenditoriale. Eppure a molti sembrò folle, allora, qualche tempo dopo il fallimento nel 2007.
“Con questo battesimo – ha avuto modo di dichiarare il sindaco di San Clemente Christian D’Andrea – si conclude una delle fasi più difficili della storia della Valconca. Una grande occasione che non è andata persa per il nostro territorio, grazie all’impegno di tanti ma, va detto, con il fondamentale ruolo ed impegno profuso anche dal nostro Comune. E’ con queste premesse che l’Amministrazione comunale di San Clemente, oltre che augurare in bocca al lupo a tutto il gruppo dei Consorzi Agrari che hanno scommesso in questa coraggiosa iniziativa imprenditoriale”. Bene anche la questione occupazionale. Non solo sono stati salvaguardati i posti dei 36 lavoratori della precedente gestione, ma ne sono stati assunti altri 42 e altri 18 ne verranno assunti nei prossimi due anni. L’intuizione quindi è stata giusta. Ora ne attendiamo gli sviluppi per raccontare anche l’altra metà della storia di questa rinascita. (D.C.)
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