di EVA PANISSA
Un ‘piccolo’ negozio di abbigliamento in spiaggia. All’altezza dei bagni 84 e 85 nella zona centrale di Igea Marina, due signori italiani con accento del sud, hanno allestito alcune relle colme di abiti appesi, e la cosa non è curiosa di per sé, risulta evidente ormai che la difficoltà ad arginare completamente il fenomeno dell’abusivismo sia aumentata esponenzialmente, curioso è osservare il capannello di persone, perlopiù donne, che sfogliano attente i vestiti come pagine di un romanzo, scena che richiama immagini positive: il mercato, dove l’atmosfera che si respira è quella dell’ilarità, della spensieratezza. Alla luce di quanto è stato detto, e fatto in diversi casi, per contrastare la vendita abusiva sulle spiagge, si potrebbe considerare il fenomeno da due diverse angolazioni: da una parte, c’è la disperazione di molti extracomunitari, che per sopravvivere o spedire qualche soldo alla famiglia sono disposti a qualunque cosa, e questo è potenzialmente terreno fertile per organizzazioni criminali; dall’altra invece, può apparire folcloristico, il piccolo mercatino sulla sabbia, con i colori giusti, perché attirano lo sguardo, e magari i prezzi più contenuti. Perché non c’è da meravigliarsi se viene spontaneo spendere un po’ meno di questi tempi. C’è anche una differenza sostanziale fra quello che stende la merce e aspetta e quello che viene a disturbare mentre si è stesi al sole.
[nggallery id=12] Tuttavia, senza ombra di dubbio non è possibile occupare l’arenile, già rosicchiato abbondantemente dalle onde, con parei e copricostumi, braccialetti e teli da mare, altrimenti la distribuzione originaria degli spazi del demanio verrebbe stravolta. E a risentirne sarebbero anche i negozianti, che sostengono molte spese per l’attività. Mentre scattiamo qualche foto, due ragazze a passeggio si stanno dicendo: “ci fermiamo a dare un’occhiata alle gonne?” l’altra: “solo un attimo però perché voglio fare i balli”! Infatti pochi metri più in là, una giovane in maglietta gialla sta facendo muovere i bagnanti: ‘Il pulcino pio’, e poi ‘chapa la galeina’. Il punto è, che sia il mercatino improvvisato, sia la musica, ha concentrato uno stuolo di gente che si stenta a credere ci fosse, sotto l’ombrellone, stando alle lamentele di alcuni albergatori. Con ogni probabilità, l’organizzazione è alla base di ogni impresa, e debellare l’abusivismo è una di quelle imprese. Riusciranno i nostri eroi a conquistare l’arena? Lo sapremo alla prossima puntata.
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