di EVA PANISSA
Bianco, grandissimo, nuovo di zecca, il Mercato Ittico è una buona speranza per continuare a dare forza alla spiccata vocazione peschereccia del territorio e alla storia della marineria bellariese. Da quando, nel diciannovesimo secolo si creava, sulla sinistra della foce, una borgata di case di pescatori, che ricoveravano le proprie barche nel fiume Uso. Cresciuti così: fino alla prima metà dell’Ottocento la pesca veniva esercitata, per lo più con semplici attrezzature e soltanto in ambito costiero, come attività di sussistenza. In un secondo momento, grazie anche all’insediamento dei pescatori chioggiotti, si sviluppò la pesca d’altura. Alla fine dell’ 800 si contavano già una cinquantina di battelli da pesca, che raddoppiarono entro il 1912, nonostante la struttura portuale non permetteva l’approdo di grandi imbarcazioni. Per la realizzazione di opere significative in questo senso si è aspettata la fine degli anni ’40, e per un loro definitivo miglioramento, gli anni ’80. La cantieristica navale, nata nel ventesimo secolo, è principalmente specializzata nella costruzione della “battana”, un tipico modello di imbarcazione di origine lagunare a fondo piatto.
Oggi gli eredi bellariesi di quest’arte, artigiani abili ed apprezzati, continuano ad operare in particolare nel riminese. Bellaria Igea Marina, accanto alle prevalenti attività turistiche, rimane un centro peschereccio di rilievo, con oltre 80 imbarcazioni operative, tra cui appunto le tradizionali “battane” dotate di veloci motori. La pesca occupa circa un centinaio di addetti, riuniti in una società cooperativa denominata ‘Società Cooperativa Marinara – Bellaria’, mentre circa venti addetti non sono legati ad alcuna associazione.
L’attività comprende: pesca a strascico, pesca delle vongole, pesca da posta con reti a tramagli, pesca con i ‘cugulli’ o ‘bertovelli’ per la cattura delle seppie, e con i cestelli, per le lumachine. Esiste l’allevamento di mitili in mare aperto, a circa tre miglia dalla costa. La maggior parte del prodotto viene commercializzato attraverso la grande distribuzione, ma Bellaria attende appunto l’apertura del suo nuovo mercato ittico, costruito di recente, di cui è stato approvato, l’otto agosto scorso, il regolamento che lo disciplinerà. “Un regolamento flessibile” commenta il vice presidente dell’associazione ‘Luce sull’ Uso’ Alessandro Berardi “che concede al gestore l’attuazione di una politica di marketing liberale senza vincoli rigidi e nel rispetto del settore locale con priorità verso chi esercita il mestiere nel Comune di Bellaria Igea Marina. L’amministrazione comunale per realizzare questa struttura, ad oggi, ha stanziato una cifra che si aggira intorno ai 300 mila euro. Il Mercato Ittico bellariese sarà fornito di un centro di spedizioni che permetterà a tutti i produttori di molluschi e lumachine di insacchettare e certificare il prodotto secondo le normative vigenti. Questo permetterà ai marinai il confezionamento e la vendita in segmenti di mercato che oggi non possono raggiungere. Un centro di spedizione che darà loro la possibilità di allocare il prodotto direttamente nel nostro Comune senza doverlo confezionare e certificare altrove. Tutti i cittadini, e i ristoratori, potranno acquistare il pescato insacchettato e certificato nella propria città”. “Il nostro prossimo passo” conclude Berardi “sarà quello di migliorare le zone di sbarco esistenti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA