Arrivato in piazza Risorgimento ho visto la nuova stazione delle corriere, mi sono avvicinato e mi sono chiesto se l’architetto che ha ideato quella cosa, aveva controllato dove sarebbe stata messa, perché è stata sistemata sotto i pini marittimi che, specie in autunno, scaricano aghi e pigne.
Perciò la copertura sarebbe dovuta essere chiusa e con più pendenza per scaricare a terra il tutto. Invece, è stata fatta di rete e gli aghi che cadono, essendo a forcella, o rimangono infilati nella rete, o passano sotto e vanno a fermarsi assieme a tutta l’altra immondizia che passa, sulle lastre di vetro e da sotto, tutti quelli che passano vedono quello schifo.
Le lastre di vetro sono state incollate tra loro, ma dove ci sono i pali di sostegno sono staccate e dato che quel giorno pioveva e c’era anche un po’ di vento, sotto anche con l’ombrello ci si bagnava ugualmente perché l’acqua entrava da dietro, dal davanti e dai fianchi e tutti gli sgabelli erano bagnati. Normalmente le stazioni delle corriere hanno delle panchine, dove le donne con dei bambini, o anziani, si riposano nell’attesa della partenza, ma lì sotto non possono farlo perché gli sgabelli non hanno le spalliere e chi si siede si trova come un pollo sul trespolo.
(…) Scusate se non mi firmo ma dato che la verità dà fastidio, non vorrei che poi qualcuno se la prendesse con i miei genitori che abitano ancora a Morciano.
Le mie parole vogliono essere una critica costruttiva per il bene di Morciano di Romagna e non una critica fatta tanto per criticare.