Le cifre sono le seguenti e sono emerse nel workshop organizzato oggi dalle organizzazioni sindacali locali Cgil, Cisl e Uil il 4: 852 sfratti ad agosto nell’intero territorio della provincia, con un aumento del 27% rispetto al 2012. Dall’altra parte c’è il dato delle case sfitte o vuote, che la Cisl stima essere di 15-16 mila abitazioni. Un dato su cui occorre riflettere. Niente deve essere escluso e le sigle sindacali non hanno dubbi: occorre coinvolgere nei progetti anche gli afuori mercato e le abitazioni i cui proprietari non hanno le condizioni per fare la necessaria manutenzione ma che potrebbero essere inserite sul mercato anche dimezzando gli appartamenti con affitti a lungo termine. Poi ancora quelli pubblici (patrimonio Asp, enti locali, caserme) e quelli delle aziende partecipate. In sintesi: uscire dall’emergenza è possibile, ma per farlo serve “mettersi in rete”. In che modo e cosa fare? “La crisi economica che stiamo attraversando – fanno sapere i sindacati – ci mette di fronte a una nuova situazione, in cui le politiche abitative assumono un ruolo centrale. Per rilanciare l’economia e per creare nuova occupazione, il modello di incontrollato consumo del territorio deve cessare e lasciare il posto a politiche abitative in cui va recuperato e riqualificato il costruito, diminuendo i consumi energetici, aumentando la mobilità dell’abitare (maggiore facilità nel cambiare casa in affitto), e potenziando le infrastrutture e le dotazioni collettive per giungere a una reale efficienza territoriale“. Questa la visione globale. Concretamente: “vanno monitorati gli edifici non utilizzati, sia quelli privati sia quelli pubblici e quelli delle aziende partecipate e incentivate la manutenzione, la riqualificazione e la messa a norma energetica sismica e antincendio del centro storico, di alcuni quartieri specifici della nostra città, oltre naturalmente a edifici pubblici e privati. Una volta preparati questi progetti, promossi in sinergia da amministrazioni pubbliche, sindacati, imprenditori, associazioni, sarà possibile accedere ai fondi europei preposti e ricorrere ai finanziamenti degli istituti di credito locali. Nell’idea di sperimentazione che questa piattaforma vuole concretizzare c’è anche l’housing sociale, con servizi nuovi rispetto ai tradizionali, nella logica di spazi comuni, buon vicinato, condominio solidale”.
Questa mattina all’incontro che si è svolto nella sala polivalente del Complesso case popolari via Pascoli erano presenti Enzo Fabbri, Sicet Cisl Rimini, Massimo Fusini, segretario confederale Cgil Rimini, Antonello Cimatti, segreteria provinciale Uil Rimini, Andrea Buttafuoco, Sunia Cgil Rimini, Giuseppe Puzzo, viceprefetto di Rimini, Massimo Gottifredi, direttore Legacoop Rimini, Ivano Panigalli, responsabile provinciale di Cna.Com, Luca Bracci, presidente Federabitazione Emilia Romagna – Confcooperative, Vincenzo Mirra, assessore Provincia di Rimini, Gloria Lisi, assessore e vicesindaco del Comune di Rimini, Massimo Fossati, segretario generale Cisl Romagna, Daniele Barbieri, segretario nazionale Sunia.
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