– Rivoluzione verde a San Clemente, che gli altri 19 Comuni della provincia di Rimini potrebbero prendere come modello, date le tristezze piantate negli ultimi anni. Il Comune ha affidato a due architetti del paesaggio veri la riqualificazione paesaggistica dell’area a Sant’Andrea tra via Monte Casale e via Annibolina.
I due paesaggisti hanno individuato due fondamenti: verde urbano (pubblico e privato) e verde extraurbano (aree agricole, corsi d’acqua, zone non coltivate).
Portano suggerimenti su più livelli. Ad esempio, gli “alberi correttamente piantati e coltivati, in assenza di patologie specifiche, non necessitano di patature. Sono dunque sconsigliatri interventi di potatura che non riguardino la rimozione del seccume e non siamo giustificate da valutazioni tecniche specifiche”. Insomma, se la pianta è stata ben scelta e messa giù alla giusta disatnza, salvo malattie, non ha bisogno di manutenzione.
Ancora, si consigliano pavimentazioni con materiali naturali e permeabili.
Le due professioniste, partendo dall’analisi del contesto tra le vie Monte Casale ed Annibolina, hanno individuato cinque temi di lavoro: la viabilità, le aree di sosta, gli spazi pubblici, il rio Acquaviola, la pista ciclabile.
Entrambe riminesi, giovani, Marialuisa Cipriani e Claudia Morri hanno alle spalle una buona preparzione, molti concorsi e lavori di qualità.
La Cipriani per 4 anni, dal ’95 al ’98, ha svolto attività in architettura del paesaggio a Berlino (dove c’è una sensibilità molto profonda; l’esempio è la piantumazione della fiera di Rimini, progettata dai tedeschi).
Come la Cipriani, anche la Morri ha nel curruculum professionale all’estero. Dal ’95 al 2001, ha lavorato come architetto del paesaggio a Parigi presso lo studio Jacqueline Osty.
Insieme, sono giunte seconde, nel 2005, nel concorso per il recupero funzionale e restauro scientifico di Villa Giacobazzi ed annesso parco a Sassuolo (Modena).
CURIOSITA’
Evitare: robinie bambù, abeti
– Nella provincia di Rimini pubbliche amministrazioni e privati hanno vetriolato il paesaggio con piante che vogliono stupire e che male si inseriscono nell’ambiente. Ecco quelle da evitare: robinia, ailanto, acero americano, palme, agavacee, musacee, conifere, bambù. Insomma, per le piante vale il detto: donne e buoi dei paesi tuoi.