di BERNADETTA RANIERI
Procede verso un primo epilogo l’inchiesta per truffa aggravata avviata nei confronti della Fondazione Meeting di Rimini. Rinvio a giudizio dei tre indagati che dovranno comparire davanti al giudice del Tribunale di Rimini il prossimo 18 novembre. In aula per la sentenza il direttore generale della Fondazione Sandro Ricci (nella foto), il direttore amministrativo Roberto Gambuti e il commercialista Massimo Conti.
Le indagini partite nel dicembre 2012 con un controllo di routine e condotto dagli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria, dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Rimini hanno messo in luce come gli indagati avrebbero fatto figurare nei bilanci delle perdite fittizie spostando quote di ricavi su società collegate, in modo tale da poter richiedere dei finanziamenti pubblici a cui altrimenti non avrebbero avuto diritto. Avendo, dunque, responsabilità sia nella ideazione che nella realizzazione delle manovre economiche.
I fatti. I finanziamenti a cui l’inchiesta fa riferimento sono relativi all’organizzazione dei Meeting degli anni 2010 e 2011 e si parla di 310mila euro di fondi pubblici ottenuti grazie ai rendiconti ritoccati da Regione Emilia-Romagna, Agenzia di marketing della Provincia di Rimini, Camera di Commercio e ministero dei Beni culturali. Proprio in riferimento a ciò, lo scorso 14 febbraio i difensori degli imputati hanno offerto all’Agenzia di Marketing la restituzione dei contributi ricevuti per le annualità 2010 (40mila euro) e 2011 (altri 40mila) oltre al 10% dell’intero importo (eventuale quantificazione del danno morale, generalmente quantificato nel 10% del danno patrimoniale) per un importo complessivo di 88mila euro. La giunta provinciale ha espresso formalmente il proprio parere favorevole all’accettazione della proposta. Inoltre, la Fondazione Meeting è stata segnalata all’autorità giudiziaria in ordine alla responsabilità amministrativa per fatto illecito di propri dipendenti ai sensi del decreto legislativo 231/01. Per il verdetto definitivo non resta che attendere il giudizio che verrà emesso nell’udienza programmata.
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