– Giordano Leardini è un impetuoso non meno che acuto osservatore. La sua ultima commedia dialettale l’ha tratta dalle case di riposo di Riccione, San Giovanni, Urbino. Ci andava a fare le consegne di biancheria per conto della Mofa. Gli sono rimasti dentro gli sguardi, come il vecchietto che intonava Bandiera Rossa. La sua riflessione l’ha mitigata con l’ironia. Tutto questo e molto altro ha infilato nella sua ultima rappresentazione. Titolo: “A so proprie un quaion”. Ambientata in una casa di riposo, un anziano non proprio simpatico si innamora fino a sposarla di una giovane ragazza dell’Est. Questa, gli artiglia un po’ di danari e lo lascia solo. La prima c’è stata al Centro parrocchiale lo scorso 25 febbraio; pienone da grande occasione. Il 5 marzo, alle 21, la replica al Teatro Malatesta di Montefiore all’interno della rassegna “Rumagna Marzulena”. Dice Leardini: “I quadri mi sono rimasti impressi per la profonda carica di umanità; spero che si giunga dai miei personaggi. Morale: pensare sempre. Ed apprezzare le piccole cose della vita, come un panorama ampio”.