Ennesimo divieto di balneazione in quasi tutto il Comune di Rimini. Bandiere “blu” invece a Nord (Torre Pedrera e Bellaria Igea Marina, Viserba esclusa) e a Sud (Riccione-Cattolica-Misano).
Non è un periodo felice per il nostro mare. A complicare le cose, nei giorni scorsi, anche il fenomeno delle “mucillagini” che, lo ricordiamo, “nulla” hanno a che vedere con gli scarichi a mare di cui si parla in questo articolo. Stamane, a costringere i bagnini ad ammainare la bandiera rossa, è stato il temporale nella notte di oggi che ha costretto i gestori degli impianti all’apertura degli scarichi fognari a mare provocando il divieto di balneazione in 13 su 16 zone. Per 18 ore, come specifica l’Arpa, l’acqua è temporaneamente vietata (nell’immagine tutte le zone. Fonte: Arpa Emilia Romagna).
Il problema è noto. Un po’ meno le soluzioni che il Comune sta adottando per risolvere, con gravissimo ritardo, la situazione. Il Gruppo Hera e il comune di Rimini, infatti, stanno relaizzando il Piano di Salvaguardia della Balneazione (Psb) che costerà 154 milioni di euro. Molti interventi, già realizzati nel 2013 ed altri in corso d’opera, prevedono “l’eliminazione di tutti gli scarichi a mare entro il 2020 intervenendo su un totale di 11 condotte fognarie”. Già dal 2016 le aperture degli scarichi saranno dimezzate, ed eliminate dal 2020. Fino ad allora, nelle ore in cui scatta il divieto, si raccomanda prudenza. In particolare per donne, bambini e anziani.
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