– “Tutto sommato è andata bene. Meglio del previsto. Alla vigilia, al momento della stesura del bilancio preventivo, c’era qualche timore in più”. Luigi Sartoni, la rivista Limes tra le sue letture, direttore generale della Banca Popolare Valconca, legge così il bilancio 2005 che l’assemblea dei soci ha approvato lo scorso 1° aprile al padiglione fieristico di Morciano.
Andiamoli a vedere questi numeri che raccontano anche l’economia del territorio dove opera l’istituto di credito: dividendo ai soci 0,28 centesimi per azione (l’anno scorso 0,27, più 3,8 per cento rispetto al 2004) per un utile lordo di 12 milioni di euro; raccolta complessiva 1,053 miliardi di euro (più 13,2 per cento); impieghi (denaro prestato alla clientela) 607,7 milioni di euro (incremento del 14,6 sul 2004). Sofferenze (prestiti non restituiti): 1,3 per cento (contro una media nazionale superiore al 3, con il Sud a due cifre). Nel guardare più attentamente la raccolta si ha che la diretta ha toccato quota 577 milioni di euro (più 17,8) e l’indiretta i 476,7 milioni (più 8,2). Come leggere tale dato che fino a pochi anni fa era a tutto vantaggio dell’indiretta? Sartoni: “I tassi tra le due forme di raccolta si sono quasi affiancati. Il risparmio incanalato verso i titoli è molto più in difficoltà dopo i crack Giacomelli, Parmalat, Cirio. La gente ha capito che fino a quando lascia i soldi in banca è più al sicuro. Il risparmiatore ha imparato che tassi alti significano rischi maggiori. Se ti danno l’8 per cento è perché c’è un alto grado di azzardo; nessuno fa beneficenza”.
La similitudine: la banca va bene, l’economia locale anche, calza? “Non c’è un parallelismo così diretto – argomenta Sartoni -. Credo che i nostri dati siano positivi perché abbiamo rosicchiato quote di mercato alle banche nazionali. I grandi gruppi non sono radicati sul territorio e non hanno rapporti diretti col cliente e le famiglie. Nella banca locale si ha a che fare sempre con la stessa persona che è vicina all’esigenza spicciola. Inoltre, conosce bene la clientela. Un altro elemento importante è che tutte le nuove aperture ci stanno dando molte soddisfazioni e che nelle filiali aperte il sabato mattina abbiamo la fila. Se alziamo lo sguardo al nostro territorio, si può dire che rispetto alle grandi città noi siamo fortunati. Nonostante il fermo, non credo che siamo agli inizi di una crisi strutturale. Diciamo che c’è un rimescolamento delle carte: cambiamo i mercati, cambiano i rapporti con le altre economie, c’è una forte selezione e qualcuno si sta rafforzando. Il turismo è stabile ed è già molto se si mantengono i numeri attuali. Al momento cresce solo il mattone che ha molto indotto, però è uno di quegli investimenti con costi in prospettiva enormi: compromette il territorio e più abitanti significano più servizi; dunque più costi per il pubblico”.
Quale futuro per la sua Bpv? Sartoni: “In linea con gli anni passati. Nel 2006 apriremo altre due filiali e altrettanti sportelli nel 2007.
Il 1° aprile l’assemblea ha rinnovato il mandato a due consiglieri in scadenza, Massimo Ricci Piccari e Piegiovanni Piccioni ed al collegio dei revisori, anch’esso a fine mandato.
GLI UOMINI
Consiglio, rinnovato il mandato a Piccari e Piccioni
– L’assemblea dei soci è stata chiamata a rinnovare le cariche del vertice bancario. Scadevano due consiglieri Massimo Ricci Piccari e Piergiovanni Piccioni ed il collegio sindacale. Rinnovati i mandati. Ecco l’organigramma.
Presidente
Massimo Lazzarini
Vice-presidente
Massimo Ricci Piccari Consiglieri
Pierfrancesco Fesani, Edmondo Forlani, Gabriele Paci, Andrea Arcangeli,
Piergiovanni Piccioni
Collegio sindacale
Presidente
Romano Del Bianco
Sindaci
Remo Brilli, Carlo Palazzi
Sindaci supplenti
Luciano Giunta
Paola Baldovini
Direttore generale
Luigi Sartoni
Vice-direttore
Vasco Turci