…San Gregorio 1: Ciotti vs. Ottaviani – Si sa che Giorgio Ciotti, professione sindaco, è un solista. Fa tutto lui. Accentra fino all’inverosimile. Ed i solisti, anche di talento, ben difficilmente vincono gli scudetti. Quando va bene sono dei Recoba. L’ultima è l’aver firmato l’articolo introduttivo (anche ben argomentato dal titolo: “La tradizione continua”) del fascicoletto che raccoglie il programma della Fiera di San Gregorio. E fin qui nulla di male. A scorrere quelli degli anni addietro, oltre alla riflessione del sindaco, c’era anche quella di Danilo Ottaviani, assessore alle Manifestazioni. Come leggere tale disguido? Un braccio di ferro dentro la giunta? Un sindaco sempre più arrocato su se stesso?
…San Gregorio 2: Pazzaglini in piazza – Piazza del Popolo doveva essere riservata ai fiori ed alle essenze aromatiche per la millenaria Fiera di San Gregorio, dal 5 al 12 marzo. Mentre gli alberi da frutto e da giardino erano dislocati in via Marconi. Invece, il principio non è valso per i Vivai Pazzaglini, che in piazza del Popolo oltre ai fiori ci hanno messo anche le piante nobili: ulivi, castagni, lecci e le fruttifere. Il piccolo fatto ha destato molto clamore tra i morcianesi e tra i concorrenti. ha esclamato un visitatore: “E’ la prima volta che vedo i castagni a San Gregorio!”. Insomma, la piccola ingisutizia è servita a qualcosa.
…San Gregorio 3: troppi giorni – “La Fiera di San Gregorio dura troppo. La Fiera agricola di verona si esaurisce in tre giorni. Noi dobbiamo farcela in 4 giorni”. Parola di morcianese, professione commerciante. Da anni la lunghezza della Fiera annoia. Soprattutto, i costi sono troppi alti per gli standisti. Ed alcune attrazioni, come le grandi macchine agricole (trattori e mietritrebbie) hanno abbandonato il campo. Gli amministratori dovrebbero ascoltare il consiglio dei morcianesi?
…San Gregorio 4: regalato i giornali – Il Comune di Morciano ha “regalato” un quotidiano la domenica a “tutta la cittadinanza”, dove si decantava la bontà ed il successo della Fiera edizione 2006. Solo che il freddo ha mandato a carte e quarantotto i desiderata del Palazzo morcianese: quando l’economia reale è superiore a quella finanziaria. I contadini e Niccolò Machiavelli lo hanno sempre saputo: il raccolto dipende anche dalla fortuna. Sta per finire per qualcuno?