[b]di Claudio Saponi[/b]
“Forse, per i miei trascorsi, uno sconfitto. Però nella vita alle sconfitte si può rimediare. Essere arrivato qua è una vittoria. L’editore mi ha scelto come responsabile delle reti e coordinatore di 40 persone”. Questo ha detto Marzio Cesarini, dopo che la sua emittente lo scorso gennaio, Tele Gabbiano, è passata a La 8 di Roberto Mario Osti, un cinquantaduenne di Rovigo a capo di due televisioni che coprono il Nord-est che sfornano ricavi per 16-17 miliardi ed ha in portafoglio una settantina di frequenze televisive.
Sessantadue anni, sposato, due figli (Francesco, 31 anni, suo collaboratore in tv e Veronica, 25), vestire sempre elegante, Marzio Cesarini è stato uno degli uomini dell’informazione radiofonica e televisiva che ha fatto la storia della provincia di Rimini e dintorni. In questi anni ha conosciuto il successo e la polvere. E’ riuscito a ripartire ed a farcela.
Nato a San Salvatore, a Riccione da quando aveva 4 anni, la sua avventura inizia nel ’74. Insieme a Savioli, Giancarlo Mantellato, Paolo Biziocchi ed al titolare del ristorante “il Pescatore”, fondano Radio Sabbia. La sua grande passione più che l’intrattenimento è l’informazione. Nel ’75 fa il primo radio-giornale.
Resta nella radio fino al ’79, anno in cui i fratelli Giovannini (quelli del caffè), con Gilberto Gaspari e Casalboni danno vita a Tele Gabbiano. I soci lo chiamano a fare il direttore e successivamente, Cesarini, entra nella compagine societaria.
Ricorda: “Credo che sia stato una televisione che abbia fatto epoca e scuola. Trasmettemmo, in diretta, 69 dibattimenti processuali che riguardavano la vicenda Muccioli. Organizzammo spettacoli con Andrea Mingardi, Anna Mazzamauro, Alexander, Cicciolina. E, come ospiti, passarono personaggi del calibro di Gianni Morandi, Vasco Rossi, Alba Parietti, Cochi e Renato”.
Continua Cesarini: “Nell’81 mettemmo in piedi un incontro di boxe con attorno dei tavoli dove si mangiava. All’americana, insomma. Dell’avvenimento ne parlarono perfino Rino Tommasi e Mario Sconcerti, due maestri del giornalismo sportivo”.
Le quotazioni professionali di Cesarini crescono. Nell’84, San Marino lo chiama per dirigere ed organizzargli il telegiornale del piccolo stato. Vende Tele Gabbiano a Tele Centro di Bologna ed accetta. Vi resta fino al ’95; acquista anche il 50 per cento della società. Cesarini: “Sarò presuntuoso ma lo dico: costruimmo la più bella tv privata d’Italia. Tutta fatta sull’informazione. Sono passati i più bei nomi di Rimini: Sergio Zavoli, Veniero Accreman, Luigi Benzi, Federico Fellini, Walter Giovanetti, Renato Zangheri. Oltre ad essere ospiti, alcuni di loro conducevano anche le trasmissioni”.
Marzio Cesarini, nei primi anni novanta, ha un giro di 2-2,5 miliardi di lire ed impiega una cinquantina di persone. Data la posizione economica fa degli acquisti immobiliari. La sua stella gira nel ’95, anno in cui lo Stato italiano assegna le frequenze televisive. Cesarini, nella domanda, commette un errore di forma. Niente concessioni. “Mi ritrovo dall’oggi al domani in mezzo alla strada. Penso di averci rimesso circa 10 miliardi di lire. Resto 3 anni a piangere sulle mie disgrazie”.
Per campare inizia a vendere pubblicità per altre televisioni. Nel ’99 lo chiama Tiziano Tampellini e gli dice che è l’unico animale televisivo della zona. Gli dà soldi, mezzi e frequenza. Nasce, nel ’99, Gabbiano Tv. Afferma orgoglioso: “Nei 4 anni di Gabbiano Tv ho dimostrato che Tampellini aveva ragione”.
Il 1° gennaio è arrivata La 8. Ora sui teleschermi al lato opposto di questo marchio compare anche Gabbiano Tv. Cesarini è rimasto con una piccola quota societaria ed il bastone di comando. Continuerà a fare informazione come sa: linguaggio diretto, con semplicità ed una certa elegante strafottenza. Tutte cose che bucano lo schermo. Chi lo conosce afferma che Cesarini è anche uno che sa bucare gli animi degli altri; è naturalmente simpatico, schietto ed affabulatore. Riflette: “Col microfono in mano mi trasformo. Non so che cosa mi prende, ma mi viene naturale”.
Socialista da sempre, alle passate elezioni comunali di Riccione è stata eletto in una lista civica che raccoglieva il dissenso dei riccionesi contro la metropllitana di costa. Sul suo nome: 1.500 voti