di LUCA RIGHETTI
Quando si parla dell’aeroporto di Rimini e della lunga odissea che ne ha interessato da diversi mesi il destino, mettere la parola fine sembra quasi un’impresa titanica. Ne avevamo già parlato nel luglio scorso, quando sulla scena si erano affacciate le quattro cordate interessate alla gestione della struttura aeroportuale, con la scelta ricaduta alla fine su Airiminum. Questa volta pare proprio che si sia arrivati al capolinea, anche se il dubbio – l’esperienza ce l’ha ampiamente dimostrato – resta lecito.
Il 3 dicembre scorso infatti si è svolto l’incontro decisivo davanti al Prefetto di Rimini, Claudio Palomba, a cui hanno preso parte l’Enac, la Curatela Fallimentare, Airiminum, l’Aeroclub, le Forze di Polizia, l’Agenzia delle Dogane, i Vigili del Fuoco e i Corpi militari di stanza in aeroporto, certamente sollecitato dalla durissima lettera inviata ad Enac dall’amministratore di Airiminum, Leonardo Corbucci, in cui si accusava il Curatore Fallimentare di Aeradria, Renato Santini, di aver agito in regime di ostruzionismo contro la riapertura definitiva dello scalo riminese.
Nella lettera Corbucci poneva il dito tra l’altro sulla condizione della strumentazione del Fellini, dichiarando come alcuni apparecchi fossero da sostituire, altri richiedessero cospicui interventi di manutenzione e riparazione, ed altri ancora dovessero superare collaudi tecnici, ritenendo pertanto esorbitante la richiesta di 2 milioni di euro per il loro acquisto avanzata da Santini.
La grossa novità è intervenuta martedì scorso con l’emissione da parte di Enac del Decreto di decadenza di Aeradria, assegnando la riconsegna dei beni strumentali allo stesso Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e dando di fatto il via libera alla gestione del nuovo Fellini da parte di Airiminum.
Con tale atto – spiegano dalla Prefettura – “comincia una nuova e decisiva fase del percorso intrapreso per ridare completa operatività all’aeroporto Fellini”. “Enac – continua la nota prefettizia – ha precisato che è già stato costituito il team di certificazione e che il cronoprogramma stilato ha ritmi serrati, con tempistiche attualmente rispettate da parte della Società Airiminum”.
Il prefetto Palomba, nell’auspicare la ripresa di un rapporto di distesa e serena collaborazione tra le parti in campo, ha ricordato che l’attività di certificazione dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre con la riassegnazione all’aeroporto di tutte le forze dell’ordine in stanza nello scalo, sancendo di fatto la ripartenza ufficiale dell’hub romagnolo entro gennaio.
Il vero nodo da sciogliere ora, una volta riaperto definitivamente il Fellini, è come muoversi per fare ritornare dalle nostre parti i tanti operatori russi (compagnie aeree e tour operator) che, approfittando dell’impasse riminese, sono migrati verso altri lidi, quelli marchigiani in primis.
A cominciare dal tour operator russo “Pac Group” altri hanno infatti già stretto accordi commerciali con Aerdorica, la società di gestione del “Sanzio” di Ancona, che rischia di diventare la vera nuova spina nel fianco di Corbucci e soci. Scommettiamo che non è finita qui?