Il marignanese Claudio Gabellini è il Bill Gates romagnolo, ma è lontano da San Giovanni da molto tempo. In pochi, anni ha costruito un’aziendina che è un autentico gioiellino: bella, sobria, accogliente la nuova sede e portentosa la sua crescita. Dal ’98 ad oggi i ricavi sono saliti a colpi del 30-40 per cento. Nel 2002 ha fatturato circa 9 milioni di euro. Le previsioni 2003 dicono che saranno 10: più 20 per cento. Ad milione e duecentomila italiani le dichiarazioni dei redditi vengono fatte con i suoi programmi.
La sua azienda si chiama “Softsand” (sabbia soffice e che cosa è il cuore del computer? il silicio, ovvero sabbia) e produce programmi per i commercialisti. La nuova sede è a Senigallia, poco lontano dal casello autostradale. Inaugurata lo scorso anno, ha spazi per 1.400 metri quadrati ed ospita 70 ragazzi molto giovani, 20 dei quali sono impegnati nella ricerca: vestiti in modo casual
Afferma Gabellini: “Il settore dei servizi non sono in crisi. Diciamo che i processi innovativi sono sempre in corso e noi vogliamo essere delle lepri, cercando con la tecnologia di eliminare le diseconomie ed i problemi di aggiornamento e di comunicazione”.
E l’uovo di Colombo di Gabellini è stato il ritorno al passato: agli albori dell’informatica, quando tutto era centralizzato. In pieno boom del personal computer, con gli aggiornamenti attraverso i dischetti, ha pensato: “Perché non far lavorare i commercialisti collegandoli ad un mega computer centrale (il suo di Senigallia), dove gli aggiornamenti di legge, dagli esperti, vengono effettuati giorno dopo giorno. Insomma, il computer d’ufficio non è altro che una sede di lavoro con il cervello centralizzato. I suoi “cervelloni” offrono ai clienti commercialisti di effettuare la dichiarazione dei redditi, le paghe on line e l’assistenza fiscale.
Quarantinque anni (è lui il più vecchio dell’azienda), sposato, due figli, abita a Fano. Laurea in Scienze politiche, allievo del filosofo Italo Mancini, sembrava che il suo futuro dovesse essere quello dello studioso invece ha dimostrato la capacità di concretizzare commercialmente le idee. Da marignanese purosangue, la sua grande passione è la terra. Sulle colline di Arcevia possiede una tenuta di 82 ettari: 70 a vigneto. I suoi fiori all’occhiello sono 10 ettari di Morro d’Alba doc e 35 di Verdicchio. Sulla terra ci sono 5 cascine ed un progetto di cantina modello da 2,5 milioni di euro. Da giovane ha fatto parapendio. Letture preferite: filosofia e saggistica.