– Nel futuro ci sarà una netta distinzione fra aree metropolitane vincenti, “le Capitali”, con competenze eccellenti, fortemente competitive ed attrattive, e le “aree di secondo “piano”.
Da qui l’idea di Confindustria Rimini, Collegio Costruttori Edili Rimini di commissionare allo Studio Ambrosetti, specializzato in progetti di sviluppo e valorizzazione del territorio, una ricerca sulla provincia di Rimini e sulla sua possibilità di diventare un territorio che punti alla creatività come strumento di rilancio per i prossimi 20 anni.
Dalla ricerca, presentata in occasione dell’incontro “Rimini e i creativi. Territorio-Risorse-Vivibilità-Strategie-Sviluppo. Una visione condivisa per un piano strategico dello sviluppo economico, culturale e sociale della Provincia di Rimini”, emergono spunti interessanti.
La provincia di Rimini ha diversi primati di creatività: primi ad inventare il grande turismo di massa, nei grandi parchi di divertimento e tematici, unici nel meeting dei popoli e come capitale di wellness, ecc. Ma il mondo cambia e nella competizione globale le risorse del territorio sono messe a dura prova. La capitale delle vacanze si trova a competere con realtà simili di tutto il mondo come Croazia, Mar Rosso, Spagna, Grecia.
I residenti della Provincia e gli stranieri sono in continuo aumento. In generale si registra: buona capacità di attrazione, alta densità abitativa, alto livello di urbanizzazione, elevata quota della popolazione in età lavorativa, popolazione più vecchia della media nazionale.
Nel territorio ci sono 32.366 imprese. Con 11,3 abitanti/imprese, occupa la prima posizione nella regione e la sesta in Italia. E’ la prima provincia in Italia per incidenza dell’attività alberghiera.
Il tasso di disoccupazione è inferiore alla media nazionale, ma superiore alla media regionale. La manifattura, le piccole medie imprese e l’artigianato incidono sul valore aggiunto per il 17%. Nel periodo 1997-2004 il numero delle imprese legate all’edilizia è passato da 9,2% al 13,4% del totale. Il tenore di vita è elevato, l’indice di infrastrutture supera la media nazionale, ma non è adeguato alle esigenze del territorio. La situazione sulla dotazione stradale e collegamenti aeroportuali è critica. E’ in 12^ posizione tra le 103 province italiane per dimensione della classe creativa.
Occorre porsi un obiettivo: definire idee e azioni efficaci per sviluppare la creatività del territorio e renderlo estremamente competitivo a livello mondiale, attrattore di risorse umane creative e finanziarie.
Bisogna partire da una VISIONE per Rimini che deve emergere dalla vocazione e dall’identità del territorio. Deve generare “magia” ed emozioni per catalizzare il consenso e attivare le energie propulsive.
In tutti i campi la provincia di Rimini ha asset insediati nel territorio. Asset che vanno valorizzare per diventare una “capitale”. L’obiettivo deve essere quello di DIVENTARE, ENTRO IL 2020, IL TERRITORIO SIMBOLO DELL’OSPITALITA’ E DELL’ECCELLENZA AI SERVIZI PER LA PERSONA.
Deve essere il punto di arrivo per chiunque, giovani, famiglie, anziani in Europa e nel mondo. Quando si dice “vacanza, relax e wellness” si deve pensare a Rimini. Entro il 2020 deve diventare la più importante vetrina “dell’essere Italy” che significa cultura, il divertimento, i servizi, i prodotti. Bisogna arrivare a dire “se voglio capire che cosa significhi Italia devo passare da Rimini”. Inoltre, deve diventare anche un importante polo produttivo/manifatturiero, “cerniera” relazionale tra le due sponde dell’Adriatico e dell’area balcanica. Bisogna CAPIRE ad elevato livello di sintesi la situazione del territorio nelle sue componenti economiche, urbanistiche e sociali. DEFINIRE la visione coerentemente con le caratteristiche del territorio, il suo posizionamento all’interno del contesto competitivo mondiale. ATTRARRE le competenze eccellenti a livello mondiale necessarie per dare attuazione alla visione prescelta. AGIRE attraverso una strategia (politiche, azioni, obiettivi) con il coinvolgimento di tutti gli attori rilevanti e la società civile.
Per realizzare tutto questo ci vogliono una leadership forte e meccanismi efficienti, un modello decisionale coerente con i bisogni, capacità di realizzare gli obiettivi in tempi brevi, ricerca di una forte identità e grandi eventi.
Una VISIONE in cui inserire le competenze già esistenti da potenziare (sistema economico produttivo con focus su settori a contenuto tecnologico e innovativo, offerta per il tempo libero, sistema alberghiero, polo universitario, sistema fieristico congressuale) e quelle da creare (sistema infrastrutturale e mobilità d’eccellenza, parco creativo filiera computer, animation e realtà virtuale, scuola d’eccellenza e studi post-universitaria su cultura e gestione del turismo, centro di eccellenza per lo sviluppo di tecnologie applicate ai settori di cultura e turismo).
Per raggiungere il successo gli obiettivi devono essere: limitati nel numero, significativi, progressivi, misurabili, coerenti tra loro e con la visione scelta. In questo senso sono stati individuati tre direttrici di azione e TRE TIPOLOGIE DI INDICATORI URBANISTICI, SOCIALI ED ECONOMICI.
INDICATORE URBANISTICO: grandi landmark per segnalare l’identità del territorio: da oggi al 2020 almeno 3 in funzione della vocazione prescelta; network delle infrastrutture: entro il 2020 collegamenti ad alta velocità e sistema della mobilità di eccellenza; copertura di fibra ottica del 100% del territorio; la realizzazione di almeno 5 parchi creativi.
INDICATORE SOCIALE: classe creativa, oggi al 21,85% nel 2020 il 40%; almeno 250 lingue parlate nel 2020 (Londra ne conta 300); più matrimoni misti (oggi il 13,7% nel 2020 il 20%); più giovani (oggi il 16,1% nel 2015 il 30%); raddoppiare il numero degli iscritti universitari.
INDICATORE ECONOMICO: raddoppiare il valore aggiunto oggi 23.363; aumentare il numero di brevetti, oggi 6.05 ogni 10mila abitanti, nel 2020 almeno 15; più presenza di aziende dell’economia dell’intelligenza, oggi 1,2% del totale, domani il 15%; Pil attratti dal territorio nel 2020 il 4,5% (contro lo 0,36% del ’99-2003); raddoppio della spesa pro-capite turisti stranieri oggi pari a 673 euro.